di SIMONA DESOLE
URBINO – È il giorno dell’incontro tra Barack Obama e il leader cubano Raul Castro, che arriva 88 anni dopo l’ultima visita di un presidente statunitense nell’isola caraibica. L’ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi, che a Cuba ha vissuto e lavorato dal 1986 al 1990 come secondo Segretario commerciale, non ha dubbi nel definirlo “un evento di portata storica”.
“Il rilievo che la presenza del presidente Obama a Cuba ha sulla stampa internazionale ci conferma la storicità dell’evento – dice l’ambasciatore al Ducato, a margine della conferenza tenuta alla Carlo Bo in occasione degli eventi di Primavera delle Università – è il simbolo del riavvicinamento tra due Paesi che per più di 55 anni hanno avuto rapporti freddi. Un canale di dialogo che si è aperto grazie a Obama e alla disponibilità delle autorità cubane”. Resta la questione dell’embargo cui Cuba è sottoposta dagli Stati Uniti. Obama ha espresso l’intenzione di porvi fine, ma “questo rientra in un processo politico interno che passerà attraverso il Congresso americano. Questo incontro mi sembra però un presupposto eccellente” aggiunge Benassi.
L’ambasciatore era presente a Urbino come relatore della conferenza “Diplomazia e comunicazione”, organizzata dal dipartimento di Scienze della comunicazione, studi umanistici e internazionali dell’Università di Urbino nell’Aula magna del Collegio Raffaello. Nel suo intervento ha ripercorso l’evoluzione del rapporto tra diplomazia e comunicazione, sottolineando come lo sviluppo tecnologico e l’avvento dei social abbiano aperto ai diplomatici nuove strade per comunicare con i cittadini. Infatti se, fino a pochi decenni fa, “le parole diplomazia e comunicazione costituivano un ossimoro” per la segretezza e riservatezza degli ambienti diplomatici, oggi è possibile un rapporto diretto con l’opinione pubblica che necessita di un “linguaggio specifico e codificato”.
Sulla politica europea e, in particolare, sulla questione dei migranti, l’ambasciatore si è detto “moderatamente ottimista”. “I risultati del vertice di venerdì 18 marzo ci portano verso un’intesa – dice al Ducato – ci permettono di guardare al futuro con un tratto di speranza”. La politica di apertura nei confronti dei rifugiati, impersonificata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, non riscontra però il favore di tutta la popolazione tedesca. Ne sono un esempio la sconfitta del partito centrista della Merkel e la conseguente avanzata dei populisti in tre regioni federali della Germania nelle elezioni regionali di domenica 13 marzo. “La popolazione tedesca e i risultati dei sondaggi dicono che il governo tedesco ha dovuto scontare qualche malumore per la posizione sui rifugiati – aggiunge Benassi – Ma la maggior parte dei cittadini è ancora a favore di questa linea”. E sul pericolo che un’avanzata della destra, contraria all’apertura verso i migranti, si verifichi anche in Italia, dice: “La questione dei rifugiati è una materia che suscita la radicalizzazione delle posizioni politiche e quando questo si verifica emergono movimenti di questo tipo che vanno letti e compresi. Ma – conclude – dobbiamo portare avanti una politica italiana ed europea che sia coerente con i valori che ci siamo impegnati a rispettare”.
Pietro Benassi è l’ambasciatore italiano in Germania dal settembre 2014. In passato ha ricoperto importanti incarichi in ambito diplomatico e politico: è stato secondo Segretario commerciale a Cuba, a l’Avana, dal 1986 al 1990; nel 1999 ha assunto l’incarico di primo consigliere alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles; nel luglio 2009 è stato nominato ambasciatore d’Italia a Tunisi e nel maggio 2013 Capo di gabinetto del ministro degli Esteri Emma Bonino.