Collegi universitari, raddoppiano le sanzioni per le feste abusive

di ANDREA PERINI

URBINO – Pugno duro dell’Ersu contro le feste abusive organizzate all’interno dei collegi universitari. Con la modifica del regolamento delle residenze studentesche, approvato dal commissario straordinario Tonino Pencarelli e in vigore da giovedì 17 marzo, la sanzione prevista di 100 euro a studente diventerà doppia nel caso in cui, “dal rapporto notturno, emergano situazioni di particolare gravità”.

Un’aggiunta, al precedente articolo 11 nel punto ‘f’, decisa dal responsabile dei collegi, Giancarlo Ugoccioni, e dal direttore dell’Ersu di Urbino, Angelo Brincivalli, dopo i fatti che hanno visto protagonisti gli studenti nelle ultime settimane.

“Ci sono stati episodi di scarsa educazione e intemperanza nei confronti dei vigilantes notturni e del personale di portineria che lavorava”, racconta Ugoccioni. “Infatti, nel momento in cui i vigilantes hanno intimato di terminare la festa, che all’interno del blocco contava tra le 30 e le 40 persone, sono stati respinti a male parole. Gli studenti erano in torto perché non si possono organizzare feste non autorizzate ma soprattutto non ci si può permettere di dare dello ‘stronzo’ a qualcuno che sta facendo solo il proprio lavoro”.

Le feste incriminate sarebbero avvenute nelle ultime settimane e si conterebbero sulle dita di una mano ma, continua Ugoccioni, “abbiamo voluto inasprire la norma per stroncare sul nascere il fenomeno. È un segnale. Certo auspichiamo di non dover mai applicare questa sanzione ma era necessaria una nuova norma. Non si possono tollerare atteggiamenti provocatori e maleducazione”.

Come feste, specifica il responsabile dei collegi, “non sono considerate quelle situazioni in cui all’interno del blocco ci siano sei sette persone”. Comunque anche in questo caso il regolamento prevede il rispetto del silenzio dalle 23.

L’inasprimento della norma non trova il parere favorevole del presidente del consiglio degli studenti Angelo Duraccio che sottolinea: “La criticità non sta in questa modifica del regolamento, ma nei principi alla base del regolamento in sé. La tutela dei dipendenti Ersu è un dovere assoluto e non si discute: l’assurdo sta nel fatto che non si possa nemmeno fare una festa coi propri amici, nel proprio blocco – a casa propria! – senza che ci siano multe e richiami. Lo stesso ragionamento vale per il centro storico: come Agorà, combattiamo questa ordinanza dal primo minuto in cui è stata emanata e continueremo sempre a farlo. A giudicare dalle politiche cittadine, sembra che gli studenti siano diventati di troppo. Non fa male, dunque, ricordare a tutti che siamo la prima risorsa economica di Urbino e, siccome i nostri soldi danno meno fastidio dei nostri schiamazzi, se vogliono continuare ad averci qui, dovranno concederci gli spazi che meritiamo. Buoni – ed educati – sì, ma fessi no, come direbbe qualcuno”.

Posizione simile quella della lista 1506 che attraverso il proprio capogruppo in Consiglio, Salvatore Marchetta, sottolinea come sia inutile “rendere il regolamento ancora più restrittivo. I collegi vanno vissuti, regolamenti rigidi e proibizionistici snaturano la vera essenza della struttura. Certo occorre controllo e sicurezza, ma aumentare l’importo di una sanzione non risolve nessun problema. L’Ersu – continua – si dovrebbe rendere conto della necessità di spazi liberi che ogni studente deve poter avere all’interno di un edificio a lui dedicato. Se vivere questa città diventa sempre più difficile, ci costringono a pensare che sarebbe stato meglio aver scelto un altro posto per studiare. Le istituzioni che regolamentano ordine pubblico in città e nelle strutture studentesche dovrebbero essere in grado di capire le necessità della loro comunità e non proibire solamente qualsiasi forma di aggregazione. Ci vediamo negata un’altra volta, così come è successo a seguito dell’ordinanza “antialcool”, la possibilità di vivere a pieno gli spazi destinati anche a noi studenti”.