Senza biglietto sul bus, minaccia di morte i controllori. Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale

Tribunale di Urbino
di MARTINA MILONE

URBINO – “Vi ammazzo, tanto vi vengo a trovare a casa e vi ammazzo”. Vincenzo Albanese, 41 anni, originario di Napoli, martedì ha minacciato così due controllori dell’Adriabus che lo avevano trovato senza biglietto. Dopo averlo invitato a scendere, hanno chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Secondo gli agenti le minacce sono continuate anche alla vicina stazione Montecchio di Vallefoglia. In attesa dell’intervento delle forze dell’ordine, il pullman della linea Urbino-Pesaro è rimasto bloccato per più di 30 minuti.

Dopo una notte passata in caserma, i suoi toni sono diventati più concilianti: “Chiedo scusa. Sono salito sul bus quando mancava un minuto alla partenza e non avevo spicci per il biglietto”, ha affermato di fronte al giudice durante l’udienza direttissima.

L’uomo, ex carcerato e senza fissa dimora, due volte al mese trasformava il centro di Urbino nel suo luogo di ‘lavoro’, vendendo abusivamente per strada braccialetti di cuoio. “Li vendo a offerta libera”, ha specificato Albanese. Al momento dell’arresto stava raggiungendo la stazione ferroviaria di Pesaro per prendere un treno direzione Chieti. “Andavo dalla mia compagna che è in carcere. Non stiamo mai insieme perché quando esco io di prigione, entra lei”.

Albanese ha dichiarato di avere il foglio di via dalla città di Rimini, un divieto di dimora. “Non ne siamo sicuri, era senza documenti al momento dell’arresto”, ha risposto l’avvocato Marco Galluccio, affidato d’ufficio ad Albanese. Per questo il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Riccione, con firma alla polizia giudiziaria tre giorni a settimana.

“Ma io devo lavorare”, ha controbattuto Albanese, che ogni giorno cambia luogo di vendita dei bracciali, riuscendo, così, a ‘strappare’ la concessione della firma alle 20.30, previo accordo con i carabinieri riccionesi.

Il processo si terrà il 10 maggio al tribunale di Urbino con rito abbreviato.

Uscendo dal tribunale Albanese ha provato a giustificare così la sua ‘indole’: “Sono nato a Napoli, dove la criminalità è di casa. Chi nasce tondo, non può morire quadrato”.