Mangiare sano, Slow food e Agorà incontrano gli studenti dell’Uniurb

Incontro Slow Food/Agorà studenti Uniurb
di LORENZO PASTUGLIA

URBINO – Meno cibo industriale, magari a prezzo vantaggioso, più prodotti della tradizione culinaria marchigiana a km 0. Con questo slogan l’associazione Slow food, in collaborazione con l’organizzazione studentesca di Agorà, ha invitato gli studenti dell’università di Urbino a mangiare consapevole.

Giovedì 16, presso la sala conferenze del collegio universitario ‘Il colle’, alla presenza di circa 70 persone, si è tenuto un incontro con a tema il ‘Mangiare bene’ che ha avuto lo scopo di promuovere l’alimentazione buona ridando valore al cibo sano dei produttori marchigiani. 

“Abbiamo voluto fare questa convenzione con l’università di Urbino per far capire allo studente quanto sia importante scegliere bene il prodotto che mangiamo, – ha sottolineato Ugo Pazzi, presidente di Slow food Marche – quando si fa la spesa bisogna fare attenzione: non basta controllare l’etichetta, ma dobbiamo usare i sensi perché il cibo non è una merce, ma un valore”.

Pazzi ha poi parlato del concetto di biodiversità e di come Slow food educhi i giovani durante gli incontri con le scuole di Urbino: “I prodotti da valorizzare sono quelli con colore e sapore diverso che non sono perfetti a vedersi perché naturali. Quando incontriamo i ragazzi portiamo sempre cibi del mercato locale, facendo il confronto con i prodotti industriali, perché solo con la pratica si acquisisce esperienza”.

L’associazione è oramai una solida realtà in Italia: nata nel 1986, in Piemonte, da un gruppo di amici di Barolo che si riunivano per tutelare i prodotti locali, sin da subito arriva nelle Marche dove oggi conta 13 condotte con dentro circa 1.700 soci. La condotta di Urbino, nata nel 2015, conta 150 persone nel territorio nazionale.

Anche il rappresentante di Agorà, Matteo Ianne, ha parlato dell’importanza di questa iniziativa ponendo l’accento su quanto sia fondamentale mangiare sano sopratutto quando si è studenti. “Con questo incontro abbiamo voluto far conoscere il territorio dato che siamo nelle Marche e la tradizione culinaria dei cibi a km 0 è importante, – dice Ianne – noi giovani sappiamo cosa vuol dire avere una vita frenetica. Quando non si ha tempo spesso mangiamo una pizza al volo o prendiamo un pacchetto di patatine ma questo ci fa solo che male”.

Ai giorni nostri, infatti, molte persone mettono a rischio la propria salute mangiando prodotti sbagliati, con un problema, quello dell’obesità, che è molto diffuso in Italia. Ianne ci tiene così a lanciare un appello: “Lo Stato deve intervenire per diminuire questo problema. Essere obesi significa essere a rischio crisi respiratorie e attacchi cardiaci. Spendendo di più per il cibo sano, ma mangiando bene, non si mette a rischio la vita e si spendono meno soldi per le eventuali cure”.

Al dibattito sono intervenuti anche il convivium leader di Slow food Urbino, Giulio Lonzi, il direttore e il commissario Ersu, Angelo Brincivalli e Tonino Pencarelli.

Alla fine degli interventi, sei produttori alimentari marchigiani hanno parlato della propria azienda e offerto i propri prodotti ai presenti: Primo Valenti del Consorzio Ascolane DOP; Marco Spinosi dell’omonimo pastificio di Campofilone; Andrea Mecozzi, titolare dell’azienda Chocofair; Risiero Severi, del consorzio legumi di San Sisto; Emilio Spada dell’azienda Cau e Spada e Loris Fraticelli del salumificio ‘Fraticelli’.