Amico del marito violento, carabiniere accusato per non aver accolto denuncia. Assolto

Tribunale di Urbino
di FEDERICA OLIVO

Aggiornamento: l’imputato è stato assolto con formula piena dal Tribunale di Urbino. Il fatto, secondo il collegio giudicante, che si è pronunciato il 17 ottobre, non sussiste. Qui la notizia 

URBINO – Si sarebbe rifiutato di accogliere la denuncia della moglie di un amico, maltrattata e minacciata dal marito. Per questa ragione Michele Pignatelli, maresciallo dei Carabinieri, è imputato per rifiuto di atti d’ufficio. I fatti risalgono al 2011, quando il militare era comandante della stazione di Mercatello sul Metauro.

Teresa Riolo, per alcuni anni residente nel comune del Montefeltro, era sposata con Luca Grassia, anche lui imputato in questo processo. La donna è stata ascoltata questa mattina dai giudici del tribunale di Urbino.
“Per due volte ho confidato al maresciallo Pignatelli, che veniva quasi ogni giorno a casa mia, l’intenzione di querelare il mio ex marito per i ripetuti maltrattamenti subiti. Ma lui mi ha sempre risposto che non avrebbe mai accolto la denuncia perché erano molto amici. Non mi ha neanche consigliato di rivolgermi a un’altra stazione dei carabinieri”, ha dichiarato la donna in aula.

Teresa Riolo ha spiegato che l’intervento del militare si è limitato nel consigliare al marito di lasciarla andare con il figlio, che all’epoca aveva tre anni, nella sua terra di origine, la Sicilia.   “Ma poi  – ha concluso – lo stesso Pignatelli mi ha raggiunto con mio marito per chiedermi di tornare a Mercatello. A quel punto, per paura che quest’ultimo volesse togliermi mio figlio, ho deciso di portarlo con me in Germania, dove sono cresciuta e dove vivono ancora i miei genitori”. Mario Schilirò, avvocato della donna,  ha anche sottolineato che: “Tra le tante intimidazioni che la signora ha ricevuto dall’ex marito c’è stata anche la minaccia di sottrarle il bambino”.

Solo quando è arrivata in Germania, Teresa Riolo ha deciso di denunciare Luca Grassia. Nello stesso periodo, il marito si è rivolto al tribunale dei minori di Ancona per ottenere il rimpatrio e l’affidamento del figlio ma la donna ha subito inviato una memoria in cui:  “Ho elencato le minacce e le ingiurie ricevute dal mio ex, specificando anche il comportamento del maresciallo Pignatelli”.

In seguito alla segnalazione di Grassia, il tribunale dei minori ha comunque disposto il rimpatrio del bambino, che per un periodo di tempo è stato seguito dai servizi sociali; al momento è invece affidato a entrambi i genitori e vive a Bronte con la madre. “Attualmente i rapporti con il mio ex marito non sono più conflittuali come negli anni passati”, ha concluso Teresa Riolo, rispondendo alle domande del pubblico ministero e degli avvocati.

Nel corso della prossima udienza, che si terrà il 26 luglio, saranno ascoltati altri quattro testimoni.