URBINO, 10 MAG. – Era stato sorpreso a rubare in un negozio, con la refurtiva ancora in tasca, ma è stato assolto per “esiguità del danno”. Cosi ha deciso il giudice del tribunale penale di Urbino nei confronti di un ragazzo di 24 anni che, nell’agosto 2013, si era reso protagonista di un furto all’interno di un negozio “Acqua e sapone” di Cagli. Il giovane aveva fatto suonare i totem antitaccheggio ed era stato sorpreso dai dipendenti con una refurtiva del valore di circa 30 euro, incastrato anche dalle telecamere di videosorveglianza. Il Pubblico Ministero aveva chiesto che fosse riconosciuta l’aggravante poiché il ragazzo aveva tolto l’etichetta con il codice a barre da alcuni prodotti cercando di superare le misure antitaccheggio, senza riuscirci. Il giudice non ha tenuto conto della richiesta e ha applicato l’articolo 131 bis del codice penale che prevede l’assoluzione quando “l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale”. Il ragazzo, incensurato, una volta resosi conto della bravata si era nuovamente recato in negozio, accompagnato dalla madre, per scusarsi e per pagare i prodotti che aveva tentato di portarsi a casa indebitamente.