di GIOVANNI BRUSCIA
FERMIGNANO – Giovani e adulti, normodotati e disabili, senza alcun limite di età. Il baskin ha acceso l’entusiasmo degli sportivi al palazzetto dello sport di Fermignano, dove i Vichinghi hanno conquistato il terzo posto nelle finali regionali che si sono giocate il 6 e 7 maggio.
La formazione di casa allenata da Stefano Bacciardi, ha vinto la finale per il terzo posto battendo la squadra dei Bees Pesaro. Ne fanno parte circa 25 persone con età tra i 14 e i 55 anni, tutti originari di Fermignano.
Inventato a Cremona nel 2003, il baskin ha regole specifiche: si gioca con quattro canestri, due tradizionali e due laterali posti trasversalmente al campo sotto cui possono esserne installati altri di altezza minore. Non si scende in campo in cinque, come nel basket, ma in sei: una disciplina innovativa che ha come obiettivo quello di favorire l’abbattimento delle barriere per i disabili, consentendo a tutti di portare il proprio contributo alla squadra di cui fa parte.
Al weekend hanno preso parte le prime 4 squadre classificate della fase precedente , la Lupo Galaxy, la Lupo Kosmos, i Vichinghi e i Bees Pesaro. Il primo posto è andato alla Lupo Galaxy, società di Pesaro fondata nel 1949. Allenata da Marcella Monti, i suoi giocatori sono 20, hanno dai 14 agli 83 anni e si è guadagnata il pass per la fase finale nazionale di fine mese che si disputerà a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Ha battuto in finale l’altra formazione della stessa società, la Lupo Kosmos con il punteggio di 59-52.
La provincia di Pesaro e Urbino si dimostra terra di basket, dato che tutte e sette le formazioni che partecipano al campionato provengono da qui: oltre alle prime quattro non vanno dimenticate anche la Double Face di Urbania, la Fanum baskin e la Panta Rei di Urbino, sostenuta dalla facoltà di Scienze motorie dell’ateneo ducale. A premiare le squadre sono stati il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi e l’assessore ai servizi sociali Alessandro Betonica.
A vincere è stata non solo la formazione che ha raggiunto il primo posto ma soprattutto un nuovo modo di concepire lo sport e la socialità: un fatto positivo, in tempi in cui troppo spesso finiscono in primo piano solo le polemiche e le tensioni.