di YURI ROSATI
URBINO – Per spostarsi in alcuni settori dell’ospedale di Urbino ci vorrebbe una bussola. È un po’ come cercare di orientarsi in un labirinto: non si sa mai con esattezza dove ci si trovi.
Può capitare, ad esempio, di dover andare al quarto piano, dove ci sono alcuni uffici amministrativi. Da almeno due anni il corpo centrale dell’edificio è interessato da vari lavori di ristrutturazione, i percorsi per spostarsi tra i reparti quindi sono stati modificati. Per salire c’è solo una possibilità: un vecchio ascensore di un metro per un metro che, tra scricchiolii e scossoni, arriva a destinazione. Quando va bene. Altrimenti può succedere che si blocchi prima, al terzo piano, sede del reparto di ostetricia e pediatria. “Succede sempre così”, dice l’infermiera alla mamma al nono mese che le segnala il guasto.
Niente ascensore, per raggiungere la meta bisogna cercare un altro passaggio. Da evitare la rampa del padiglione sud, di più recente costruzione. Se si sale da quella parte si arriva dritti a una stanza col soffitto malmesso adibita a deposito di carrelli e materiali. Isolata dal resto della struttura ospedaliera, ma accessibile a chiunque: le porte sono aperte e non ci sono segnali di divieto.
Se si torna al terzo piano e si chiedono informazioni al personale si scopre che l’unico modo per arrivare agli uffici del piano superiore senza prendere l’ascensore è passare per la scala antincendio. “Chi lavora quassù passa sempre dalle scale di emergenza – dice un impiegato – dell’ascensore non ci fidiamo”.
In fondo al corridoio in cui ci sono gli uffici c’è una porta. Oltre quella un pianerottolo senza scale dove dovrebbe arrivare l’ascensore. Poco più in là una porta di legno aperta e senza alcun cartello di divieto di accesso. Chi la oltrepassa entra in un cantiere stranamente silenzioso. A terra e sui muri ci sono i buchi degli scavi, da una parte alcuni sacchi di cemento e qualche cicca di sigaretta. Ma degli operai neanche l’ombra. “Sono tutti impegnati a sistemare lo scalone al piano terra – dice il geometra Gianluca Bianchi dell’ufficio tecnico dell’ospedale – per i piani alti si vedrà più avanti. Qui è un cantiere continuo”.
Anche sulla durata dei lavori la risposta è un generico “nel giro di poco” e da nessuna parte si trovano cartelli che indichino la data di inizio e fine cantiere e i nomi dei responsabili. “Il cartello del cantiere deve esserci e mi risulta che ci sia – dice l’ingegner Rodolfo Cascioli, responsabile dell’ufficio tecnico – mentre l’istallazione dell’ascensore centrale e il reparto di geriatria sono stati completati”. Cascioli fa chiarezza anche sulle tempistiche di alcune opere in corso: “I lavori di impermeabilizzazione della struttura, sospesi perché bisognava rimuovere il montalettighe, riprenderanno la prossima settimana e saranno affidati alla ditta Rialto. Per il nuovo bar bisognerà aspettare il 15 luglio e, solo in seguito, lavoreremo alla cappella”.