Le contrade di Urbino donano cuscini a forma di cuore alle donne operate di tumore al seno

di RITA RAPISARDI

URBINO – Fiori, rombi e cerchi sono le stampe che come un puzzle compongono i 100 cuscini cuciti e donati dalle donne di Urbino alle pazienti operate di tumore al seno. Il “Cuscino-Cuore” nasce dai pezzi di stoffa dimenticati in fondo all’armadio e dall’iniziativa del reparto di Ostetricia e Ginecologia della città ducale che ha lanciato una sfida solidale alle contrade della città: prendere in mano ago e filo per creare dei cuscini specifici per la fase post operatoria.

Sono fatti per essere posizionati sotto il braccio, dove è forte il dolore da incisione chirurgica, alleviare la tensione ascellare e contribuire a ridurre il gonfiore. L’iniziativa nasce nel 2014 dalla collaborazione tra l’associazione “Valeria” di Urbino e “Donne Protette” di Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna, l’ospedale in cui operava l’attuale chirurgo senologo di Urbino, il dottor Cesare Malagotti.

L’unità senologica è nata col suo arrivo, quasi un anno fa. Da allora gli interventi sono stati un migliaio: il 60% per patologia mammaria tumorale, il resto per chirurgia mammaria ricostruttiva. Il team che opera in media dalle 10 alle 15 pazienti a settimana è composto oltre dottor Malagotti anche dal chirurgo plastico Daniele Bordoni.

“L’affluenza è notevole soprattutto da fuori provincia e regione, circa il 40% delle pazienti arriva dal sud Italia, ma anche dal centro e dal nord – spiega il dottor Malagotti – qui facciamo una chirurgia della mammella particolare detta ‘oncoplastica’: nel momento in cui si opera si pensa anche al post, alla ricostruzione. Nel nostro paese sono pochi i professionisti che praticano questo tipo di chirurgia”.

“L’iniziativa parte da lontano – spiega Enrica Ferri, coordinatrice del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Urbino – dal 2006 quando un’infermiera danese conobbe durante un convegno a Washigton una collega con il tumore al seno. Da lì l’idea di unire la passione per il patchwork alla solidarietà verso le donne che si sottopongono a questi interventi”. In Italia il primo ospedale ad adottare questa pratica è stato quello di Tivoli, oggi sono molti gli istituti in tutto il paese a seguire l’esempio.

“Nel 2014 l’associazione “Donne Protette” ci ha donato 30 cuscini – spiega la caposala Ferri – una volta finiti abbiamo pensato di coinvolgere le contrade per continuare questo progetto”. Accanto all’infermiera Ferri si è adoperata anche la dottoressa Isabella Marini, che tutti i giorni lavora con le donne che si devono operare al seno. Infatti la dottoressa cura il percorso preoperatorio di qualsiasi intervento avvenga in ospedale.

“Tutto è nato durante la festa dell’Aquilone – racconta la dott.ssa Marini – in quell’occasione abbiamo capito che si poteva creare un piccolo spazio sociale. Noi siamo in tanti, capisco il momento critico, ma con poco si può fare molto per la nostra città e per le donne che subiscono questi interventi”. Le contrade hanno risposto unite: “Quelle utilizzate per fare i cuscini sono stoffe della memoria – aggiunge la Marini – viste negli scaffali non sembravano nulla, ma con la nostra manualità abbiamo creato qualcosa di bello”. Quel giorno sono stati raccolti 3.700 euro, oggi i primi due cuscini sono arrivati in reparto: a riceverli i mariti delle due donne operate proprio stamattina.