di VIRGINIA CAMERIERI
URBINO – Se una macchina che viaggia in una strada provinciale di Pesaro Urbino subisce un danno, ad esempio a una ruota o al paraurti, e la causa è la cattiva manutenzione del manto stradale, la procedura è questa: il cittadino fa causa alla provincia e chiede all’ente di risarcire il danno. L’ente, però, è privo dei soldi necessari a gestire le strade e di quelli per ripagare il danno eventuale a chi le percorre. È su questo limbo che si trovano tutte le province italiane, compresa quella di Pesaro e Urbino.
Pesaro e Urbino deve gestire 1.300 chilometri di strade e 34 istituti di secondo grado con 15.000 studenti. “Per legge, adesso, dobbiamo provvedere alla manutenzione delle strade e agli edifici scolastici – spiega il presidente Daniele Tagliolini – ma è un lavoro sempre più arduo dal momento che non disponiamo dei fondi sufficienti. Da tre anni lo Stato ce li ha tagliati. La manutenzione riguarda soprattutto le strade provinciali che necessitano di interventi costanti. Per le scuole, grazie ad un’azione coordinata con gli istituti, siamo riusciti ad investire dal 2015 quasi 12 milioni di euro svincolando risorse dai vecchi bilanci”.
Con la riforma Delrio e all’indomani del No al referendum del 4 dicembre, le province non sono state abolite, ma ridimensionate per compiti e soprattutto fondi. Mentre continuano le pressioni a livello parlamentare Tagliolini ha messo in campo una serie di misure: “Da due anni abbiamo tagliato sul costo del personale e di alcuni servizi riuscendo ad abbattere quasi sette milioni di euro di costi gestionali. Abbiamo, inoltre, mandato in prepensionamento un centinaio di persone abbassando così i costi gestionali”.
A marzo Tagliolini, primo in Italia, ha inviato un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica, Prefettura e Corte dei Conti “affinché venissero valutate eventuali condotte illecite omissive e/o commissive”. Poco tempo fa è arrivata la risposta.
“Il Ministero dell’Economia ha certificato lo sbilancio economico delle province. Per fare bene le due funzioni previste dalla normativa gli enti sono stati privati dei fondi sufficienti. Per Pesaro e Urbino sono più di sette milioni i soldi mancanti, 40, invece, per tutte le province marchigiane”.
Da questa constatazione è partito, con il decreto enti locali, il ricollocamento delle risorse: circa 180 milioni, per ora, dei 651 previsti prima. “All’appello mancano molti fondi. Il quadro generale è questo” ha commentato Tagliolini.
Si tratta di un primo step. Ma il presidente della Provincia rimane in prima linea nella battaglia per la riassegnazione delle risorse necessarie perché in gioco “c’è la sicurezza dei cittadini e dei nostri studenti”.
“Oggi questo tipo d’azione ci permette di raggiungere degli obiettivi reali, qualcosa che fino a due anni fa era improponibile. Oggi riusciamo a prevedere una serie di investimenti su strade e scuole in maniera pianificata e anche pluriennale”.