Di GIACOMO TIROZZI
URBINO – Seduto sulla sua panchina, Secondo Capponi scruta la piazza, quella dove è nato e cresciuto. Ha quasi 90 anni e 30 li ha passati a lavorare come muratore al comune di Urbino. L’amministrazione ha deciso di conferirgli un attestato in virtù “della costanza e dell’amore dimostrato nella cura della Piazzetta del Carmine“. L’onorificenza gli è stata consegnata in persona dal sindaco, Maurizio Gambini. “È l’anima della piazza – sostiene il figlio Oliviero – un punto di riferimento per tutti gli abitanti del vicinato”.
Quando c’è bisogno di lui, il signor Capponi risponde presente. Gentile con tutti dà sempre un aiuto a chiunque glielo chieda. Grazie al suo lavoro conosce Urbino come il palmo delle sue mani, ma ha sempre dato maggior attenzione alla piazzetta del Carmine, luogo della sua infanzia e dove ancora oggi trascorre gran parte del suo tempo. La sua professione gli ha permesso di conoscere alla perfezione l’impianto fognario e in particolar modo quello della ‘sua’ piazzetta, così quando piove e c’è da capire dove siano le fognature, per favorire il deflusso delle acque, è lui che indica ai tecnici dove intervenire.
“Le fognature di Urbino sono fatte in modo strano – spiega Secondo, seduto sulla panchina all’ombra, le mani appoggiate al bastone – perché prima hanno costruito la città e poi hanno fatto l’impianto. Le condutture non sono sempre dove ti aspetti di trovarle”.
Rispetto al passato oggi le cose in piazzetta sono cambiate: “Un tempo la piazza era più viva, c’erano molti più residenti, ma adesso se ne sono quasi tutti andati, ci sono per lo più studenti” ricorda Oliviero. Il signor Capponi è uno degli ultimi rimasti e ogni giorno come se il tempo si fosse fermato a 30 anni fa, Secondo scende le scale che lo portano nella sua piazzetta e guarda che tutto sia a posto e in ordine. “È dura” dice; sì è dura, ma lui ce l’ha fatta e lo dimostra ogni giorno della sua vita.