URBINO, 2 DIC.- “A Ca’ Lucio i posti nel canile sono ancora 90 e non 183. Vogliamo vedere il documento ufficiale dell’Asur che attesta il numero reale di posti disponibili”. Maria Francesca Crespini del gruppo consiliare Cut Liberi Tutti replica alle dichiarazioni del geometra Renato Dini, responsabile del servizio canile dell’Unione Montana riguardo alla struttura di Ca’Lucio. Dini aveva affermato che le spese di manutenzione straordinaria, costate 35.000 euro, avevano portato il numero dei posti alla capienza massima di 183 cani ospitabili. “Ho più volte sollecitato l’Asur a fornire questo dato, ma non ho ancora avuto risposta – ribadisce – segno evidente quindi che al momento attuale la capienza rimane a 90 unità. Quindi come sono stati spesi i 35.000 euro?”.
L’esponente del gruppo Cut ed ex assessore della giunta Gambini replica anche sul sistema di fatturazione delle spese per il mantenimento dei cani a Ca’Lucio. Dini aveva spiegato al Ducato che nessun Comune, tra cui anche quello di Urbino, aveva pagato le spese che si riferivano a cani provenienti da altri Comuni, secondo quanto sostenuto invece da Cut. “Nessun accordo tra sindaci può andare contro la legge che impone che ogni Comune paghi per i servizi che riceve e quindi, anche a fronte di un ipotetico e scellerato accordo tra amministratori evidentemente all’oscuro delle basi elementari del diritto, l’Unione Montana – sostiene Crespini in una nota – che materialmente aveva l’obbligo di fatturare ai Comuni, avrebbe dovuto attenersi alla legge e al buon senso, fatturando regolarmente in base alle presenze effettive dei cani in canile”. Crespini ribadisce che a oggi un cane del Comune di Urbania continua a essere fatturato a carico del Comune di Urbino. (g.b.)