URBINO, 17 GEN. – Molestie o semplice “goliardia”? Quale sia il confine tra un gesto scherzoso e una violenza sessuale è stato al centro del dibattimento nel tribunale di Urbino, dove tre minorenni sono state sentite come testimoni dalla Procura. Le tre amiche hanno accusato l’ex compagno della madre di una di loro di averle molestate nel settembre 2016. I fatti sono avvenuti in un paese della provincia di Pesaro e Urbino.
Hanno raccontato che l’uomo ha infastidito con palpeggiamenti prima la figlia della compagna, per poi riservare le stesse attenzioni anche alle amiche; in seguito, come hanno spiegato ai giudici, le tre ragazze si sono confidate fra loro, scoprendo di aver subito la stessa identica prepotenza.
Due di loro, sentite dal Pm Irene Lilliu e dall’avvocato della Difesa Gilberto Ottaviani, hanno descritto a porte chiuse le molestie subite; mentre la terza è scoppiata a piangere più volte e, quindi, il suo interrogatorio è stato spostato alla prossima udienza.
A difendere l’uomo durante il dibattimento è stata la nipote, coetanea e amica delle ragazze che lo accusano. La ragazza ha descritto lo zio come un uomo molto alla mano, che mai tenterebbe di abusare di una donna, tantomeno di una minorenne. I suoi comportamenti, ha sottolineato, sono gesti goliardici senza nessun doppio fine.
L’avvocato della difesa dopo la conclusione dell’udienza, ha osservato che gli episodi raccontati dalle tre testimoni presentano molte imprecisioni. Ma in tutte le descrizioni i gesti del suo assistito sono descritti come “molto rapidi, semplici pacche sul sedere che non avrebbero provocato nelle minorenni alcuna reazione. L’accusa di molestia sessuale è davvero esagerata – ha detto Ottaviani – ho anche chiesto alle ragazze se la loro vita, dopo questo episodio, sia cambiata o abbiano avuto traumi. Mi hanno risposto di no”.
L’udienza è stata rinviata a settembre 2018. (p.b.)