URBINO, 15 FEB. – Prosegue domani alle 12 al tribunale di Urbino l’udienza preliminare del processo per false fatturazioni dell’Asd Pieve di Cagna. Il gup Vito Savino dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio per 20 imputati, tra dirigenti sportivi, imprenditori e il titolare della filiale cittadina della banca Mps, accusati di avere emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti. Uno degli imputati, il segretario dell’Asd Tiziano Pieri, ha chiesto il patteggiamento.
Secondo le tesi del Pubblico ministero Irene Lilliu, illustrata durante la requisitoria del 9 gennaio, gli imputati avevano organizzato un sistema fraudolento nelle sponsorizzazioni della società sportiva negli anni tra 2010 e 2012: alcuni imprenditori della zona finanziavano la squadra di calcio del Pieve di Cagna (poi fusa con l’Asd Urbino), ma parte delle somme venivano restituite attraverso un giro di denaro che coinvolgeva anche alcuni giocatori. Una volta che la società aveva incassato le somme della sponsorizzazione, emetteva assegni e carte di credito prepagate intestate ai giocatori, le cui firme, nella perizia calligrafica richiesta durante le indagini, sono state riconosciute come non autentiche. Gli assegni venivano poi convertiti in contanti e gli importi delle carte di credito prelevati agli sportelli, per poi essere, sempre secondo l’accusa, restituiti almeno in parte agli sponsor.
La linea della difesa, per quanto riguarda gli imprenditori, si è basata sui riscontri delle avvenute sponsorizzazioni, i loghi e i nomi delle aziende sono infatti comparsi durante le partite come pubblicità e questo dimostrerebbe che i soldi sono stati impiegati in maniera legittima. Inoltre, sempre secondo i legali degli imputati, non ci sarebbe alcuna prova del passaggio”di ritorno” del denaro, nel senso che non è dimostrabile che, una volta effettuati i cambi degli assegni e i prelievi dalle carte (per avere i contanti), i soldi sarebbero ritornati agli sponsor attraverso i calciatori.
Durante la seconda seduta, il gup aveva chiesto al Pubblico ministero di fornire ulteriori precisazioni sui capi di accusa, che verranno probabilmente esposti in aula domani. (e.b.)