Urbino, 5 marzo 1968. A Roma c’è già stata la “battaglia di Valle Giulia” quando studenti e Polizia si sono affrontati per ore sulle scalinate della facoltà di Architettura. A Urbino da giorni ci sono pacifiche occupazioni, assemblee, volantinaggi. Le prime facoltà occupate sono Lettere e Magistero. Sta iniziando il Sessantotto, il movimento che, cinquant’anni fa, ha innescato un processo di profondo cambiamento nella società. Inizia una rivoluzione culturale che cambierà la storia. La mattina di quel 5 marzo, anche a Urbino, il sessantotto diventa Sessantotto con la esse maiuscola. I ragazzi del Movimento studentesco che sta nascendo, gli studenti di sinistra, vogliono occupare la facoltà di Giurisprudenza. Un gruppo di estrema destra cerca di impedirlo. Prendono delle funi, le legano a uno dei battenti del grande portone di accesso al palazzo di via Saffi e, con forza, lo scardinano. La tensione è alta ma alla fine il portone torna al suo posto e l’occupazione ha inizio. Per i giovani del Movimento è la prima vittoria.
IL RACCONTO – “Nel ’68 volevamo cambiare il mondo”: cronaca di una rivoluzione che passò anche a Urbino
Il Ducato ha voluto ripercorrere con alcuni dei protagonisti delle lotte di allora, delle schermaglie con i fascisti e delle battaglie studentesche per il voto “politico” e il riconoscimento della facoltà di Sociologia. Uno spaccato rivissuto con i ricordi dei testimoni, il loro giudizio, a mezzo secolo di distanza, su quegli eventi e le immagini del Sessantotto urbinate nelle foto dell’epoca.