di GIOVANNI BRUSCIA
URBINO – L’università di Urbino è sempre più internazionale. La “Carlo Bo” ha infatti firmato a settembre un protocollo di collaborazione con una delle più importanti università mondiali, la Moscow State di Mosca per consentire lo scambio reciproco di studenti e docenti. Il rettore Vilberto Stocchi, che aveva anticipato alcuni dettagli a novembre in visita alla redazione del Ducato, ha presentato il progetto durante una conferenza stampa a cui ha partecipato anche Yuri Sayamov, titolare della cattedra Unesco sui processi globali presso l’ateneo russo.
L’università ducale entra a far parte del network “Chair on International Aid” all’interno del programma Internazionale per la cooperazione internazionale dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Nello specifico la cattedra appena costituita riguarda gli aiuti internazionali e il loro impatto sulle relazioni a livello globale e sulle politiche estere degli stati coinvolti.
Il progetto
I primi a essere coinvolti nel progetto, che partirà a breve, saranno una decina di studenti del dottorato in Global studies, un programma nato nel 2017 che coinvolge più discipline, come Economia, Business, Sociologia, Scienza Politica e Giurisprudenza. Prevede non solo lo scambio di studenti e docenti tra i due atenei, ma anche la partecipazione comune in attività che rientrano nel mandato Unesco, come nel caso di convegni su materie specifiche.
“Per noi si tratta di un’ottima opportunità, dato che ci arricchiamo del contributo di un’università molto prestigiosa”, ha detto Stocchi. “Il mondo vede le distanze globali accorciarsi sempre di più e quindi gli studi globali sono molto importanti”, ha sottolineato Sayamov. Il docente ha poi ricordato la sua appartenenza alla facoltà di Studi globali, l’unica in tutto il territorio dell’ex Unione sovietica, oltre al fatto che nell’ateneo della capitale russa c’è anche una cattedra Unesco su processi globali, emergenze sociali e sfide etiche, nata nel 2010.
Le cattedre Unesco
Il programma è stato istituito nel 1992 e oggi esistono 700 cattedre in 130 Paesi in tutto il mondo che riguardano argomenti diversi a seconda degli interessi di ricerca su cui si concentrano gli studi dei diversi atenei. L’obiettivo è il rafforzamento della coesione tra le università di tutto il mondo e in particolare per agevolare la cooperazione internazionale, in modo da utilizzare il sapere socio- economico alla base dello sviluppo della pace, dei diritti e della democrazia. “Quella che presiedo però è l’unica che si occupa dei problemi globali – ha sottolineato il professor Sayamov – abbiamo aperto due network chair in India con al centro la pace e la tolleranza. Un’altra cattedra invece riguarda i Brics (i paesi dalle economie emergenti, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ndr). Le cattedre non vengono costituite ovunque, per nascere devono avere una caratteristica principale: ci deve essere un impatto globale. E questo è il caso in cui rientra anche la cattedra dell’università di Urbino. “La dimensione internazionale proietta Urbino a diversi progetti di cooperazione, a partire dallo scambio di piccoli gruppi di studenti per seguire corsi riconosciuti fino ad arrivare a una collaborazione più strutturale”, ha aggiunto il professor Sayamov. Il rettore Stocchi ha anche sottolineato che “Urbino può diventare un luogo attrattivo se sapremo promuovere iniziative di eccellenza e con un’ottica internazionale”.