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"Dove
è la chiesa di san Rufo, il patrono dell'e-mail?",
chiede il pimpante visitatore. Due vecchiette sulla
piazza sgranano gli occhi, intimorite se non altro dal
termine e-mail. E rispondono che qui a Belvedere
Ostrense, nel cuore delle Marche, a 12 chilometri da
Jesi, a 20 da Senigallia e a 36 da Ancona, di chiesa ce
n'è una sola ed è dedicata a San Pietro apostolo. Poi
una delle due ci pensa su e fa: "Però dentro ci
sono anche le reliquie di San Rufo, vada a vedere e
chieda a don Luca".
A Belvedere Ostrense
san Rufo infatti c'è dal 1808, quando il pievano don
Antonio Caprini chiese e ottenne di mettere in
venerazione nella sua chiesa parrocchiale le reliquie di
san Rufo, martire e patrono dei portalettere. Il grande
momento di gloria virtuale di san Rufo è stato
certamente quest'anno, quando il popolo dei navigatori si
è reso conto che il protettore della posta normale, si
poteva ovviamente curare anche della posta elettronica.
L'e-mail certo non soffre di tutti gli odiosissimi
ritardi e non rischia di rimanere in giacenza in un
deposito chissà quanto tempo come la posta normale ma
per qualche vizio di scrittura dell'indirizzo oppure per
un improvviso spasmo del modem o ancora per la protesta
di qualche pirata informatico, può non arrivare mai a
destinazione. Per questo un santo protettore a cui
rivolgersi per essere sicuri che la mail arrivi
(specialmente in caso di posta di lavoro oppure di
lettere elettroniche d'amore...) può sempre far comodo.
A Belvedere comunque le sorprese postali non
sono finite. Infatti dal 1989 il palazzo di via Vannini
ospita il Museo Internazionale dell'immagine postale, con
lo scopo di raccontare la storia dei sistemi postali nei
vari paesi del mondo. Un museo in qualche modo unico al
mondo, perché non è la solita raccolta di francobolli,
che per quanto interessante è comunque molto diffusa. La
sezione principale raccoglie, per ogni paese (40 nazioni
per 5 continenti), la documentazione del rispettivo
sistema postale: il logo, le divise dei portalettere, i
sacchi postali, i sistemi di trasporto. Inoltre il museo
propone una sezione artistica, riguardante l'immagine
postale, con l'esposizione permanente di 500 bozzetti
realizzati da pittori e grafici, tra cui spicca la
raccolta Dieci liriche d'amore dello scrittore e poeta
futurista, Armando Mazza (1884-1964), edita a Milano nel
1984 e antenata della Mail Art, che si sarebbe sviluppata
dal 1962 ad opera di Ray Johusson, fondatore della New
York Correspondance School of Art. Il Museo, San Rufo e
Belevedere Ostrense sono stati "immortalati"
nel1996 in un francobollo, emesso dalle poste italiane il
13 aprile per la serie "Il patrimonio artistico e
culturale italiano".
SAN RUFO San
Rufo fu portalettere ai tempi di Diocleziano (284-305 d.
C.) e subì il martirio nella persecuzione che
quell'imperatore scatenò contro i cristiani nel 303. Il
problema di dove fosse sepolto san Rufo rimase insoluto
fino a quando, nel "Coemeterium Maius", sulla
via Nomentana in Roma, adiacente a quello di sant'Agnese,
fu ritrovato un loculo recante l'iscrizione "RUFUS
TABELLARIUS". La sepoltura testimoniava sia il fatto
che San Rufo fosse stato martirizzato (vi erano incise le
palme, emblema tradizonale del martirio), sia che fosse
portalettere (TABELLARIUS vuol dire portalettere o
corriere).
L'EPIGRAFE DI SAN RUFO (nella foto del titolo) è
stata rinvenuta sulla Tomba nel Coemieterius Maius in
Roma (Mus. Lat. XII, ora nei Musei Vaticani). Questa
l'iscrizione: RVFVS TABELLA - RVS DEPOSTVS IIII IDV - DEC
Rufo portalettere sepolto il dieci dicembre.
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