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La Cnn punta sull’iperlocale

di    -    Pubblicato il 11/12/2009                 
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di Lorenzo Allegrini e Michele Mastrangelo

Nella notte un graffitaro ha disegnato un enorme murale nella via di casa tua, a San Francisco, in zona Golden Gate Park. Un uomo sulla cinquantina ha stuprato una ventenne, a solo due isolati dal tuo palazzo, nell’Upper East Side di New York. E ad Atlanta, proprio all’incrocio dove si è appena trasferita tua figlia, c’è stato un incidente: un guidatore, forse ubriaco, ha imboccato la statale in senso contrario. Cnn, la celebre tv all news di proprietà della Time Warner, internazionale per vocazione, punta anche sull’informazione “iperlocale” e lo fa affidandosi a un aggregatore di notizie online.

Si chiama Outside.in, ha solo 15 dipendenti. Con un investimento di sette milioni di dollari (circa quattro milioni e settecentomila euro), la televisione americana si è assicurata in esclusiva i feed rss dell’aggregatore a partire dal prossimo anno. Un flusso molto simile a quello di una capillare agenzia giornalistica che copre, per ora, oltre di 50.000 quartieri di 258 città americane con le loro notizie, dagli annunci degli spettacoli, allo sport, fino alla cronaca nera.

Outside.in era nato nel 2007 per permettere ai lettori di trovare le notizie dai luoghi e dintorni che più interessano: basta infatti selezionare un quartiere o semplicemente inserire un indirizzo e, se qualche blogger o sito d’informazione ha parlato di un evento accaduto in quella zona, l’aggregatore lo trova e lo elenca insieme alle altre notizie che rispondono allo stesso criterio. Così l’8 dicembre 2009 nella pagina del quartiere che ospita il palazzo dello sport di Phoenix (Arizona), si trovava la cronaca della partita Nba degli idoli locali dei Suns, che hanno perso di un punto contro i Mavericks di Dallas. Ma, appena sotto, c’era anche la programmazione del cinema dietro casa.

La Cnn non è l’unico colosso che cerca di sfruttare il mondo dell’informazione “iperlocale”. La società Msnbc (canale televisivo via cavo fondato nel 1996 dalla Microsoft insieme alla Nbc) ha acquistato nell’agosto 2009, tramite il sito d’informazione msnbc.com, un altro aggregatore di notizie iperlocali: EveryBlock. Nato nel 2007, questo aggregatore è arrivato a coprire in estate 15 città americane. Come per Outside.in, in EveryBlock basta semplicemente inserire un indirizzo e si potrà sapere immediatamente cos’è successo nel vicinato sulla base delle notizie dei media locali e dei blog. EveryBlock, definito dal New York Times “uno dei siti iperlocali più ambiziosi”, parte infatti dall’idea che le notizie si trovino davvero nei singoli isolati (i “Block”), dove cioè vive la gente.

Ma la cosa più innovativa di EveryBlock è il suo essere uno strumento al servizio del cittadino, che aggrega dati provenienti da fonti le più diverse, pubbliche e private: le statistiche sui reati, i controlli sui ristoranti e la situazione dei lavori pubblici, ecc. A Chicago, ad esempio, è possibile consultare le statistiche isolato per isolato, come il numero di reati negli ultimi 30 giorni (21.868 al momento di scrivere questo articolo) o le strade chiuse per lavori (88). EveryBlock si spinge oltre nell’informazione per il cittadino: sempre nella pagina riservata a Chicago pubblica le segnalazioni sulle persone disperse, come la piccola Christine, 14 anni, scomparsa lo scorso 6 dicembre.

Alessandro Gatto di Informazione.it, un sito che aggrega notizie in lingua italiana su segnalazione degli utenti, non crede alla possibilità dello sviluppo di un simile servizio nel nostro paese perché “in Italia non ci sarà mai una quantità prodotta di notizie tanto grande da permettere di attivare un aggregatore così capillare”. Informazione.it offre però un servizio di ricerca per Regione, Provincia, Comune. Oltre ad una sezione di “social news”, quella che garantisce più accessi al sito, ovvero d’informazione generata direttamente dagli utenti.

Nato nel 2006, l’aggregatore si mantiene attraverso la pubblicità ed è gestito solo da tre “tecnici” e da nessun “giornalista”. Per questo non produce contenuti editoriali: “Ci occupiamo soltanto di verificare l’attendibilità delle fonti, meglio se l’utente ci segnala la notizia di una testata registrata in tribunale – continua Gatto – ma va bene anche se si tratta di blog che consideriamo attendibile; il resto lo lasciamo fare in automatico al nostro sitema, che si va a pescare attraverso un algoritmo, altre tre notizie collegate a quella di partenza”.

Guida alla rete:

Outside.in
EveryBlock
Informazione.it
Cnn
Msnbc

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