Università: porte aperte ai maturandi
L’Università di Urbino apre le porte ma l’offerta formativa del prossimo anno è ancora un’incognita. E’ l’Open day, le giornate in cui le ultime classi degli istituti superiori mettono piede per la prima volta nelle aule delle facoltà. Le future matricole si destreggiano tra dépliant e presentazioni alla scoperta della nuova università targata Gelmini che qui ha eliminato almeno sei corsi di laurea, tra cui Filosofia ed Economia e commercio. Negli stand delle facoltà vengono ancora distribuiti i dépliant dell’anno accademico in corso. Risultato: lo studente che non chiede informazioni non sa in realtà cosa lo aspetta. I docenti sono comunque molto chiari nel rivelare il “loro imbarazzo a parlare di un’offerta ancora non definitiva”.
Alcuni dei corsi dati per sicuri nei voucher informativi del 2011/2012 potrebbero scomparire. A rischio la triennale in Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura, mentre Filosofia forse conquisterà almeno il nome all’interno della triennale “Lettere e beni culturali”, che potrebbe diventare “Lettere, beni culturali e discipline filosofiche”.
A fare maggiore chiarezza saranno oggi i consigli di facoltà di Scienze e tecnologie e Lettere e filosofia, che dovranno dare parere definitivo al Senato accademico circa la loro offerta formativa.
C’è poi il problema della scomparsa di alcuni corsi, camuffata con il cambiamento di nome; verranno così soppressi molti insegnamenti ad essi legati.
Nonostante la situazione sia dunque caotica e ancora indefinita, Giuseppe Biancalana, responsabile dell’organizzazione dell’Open Day, sostiene che “in questo periodo le classi sono più libere da impegni ed è più facile farle partecipare ad attività extrascolastiche. Inoltre, l’iniziativa non serve solo a promuovere l’offerta formativa, ma anche a far conoscere la realtà universitaria e le sue strutture.”
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Di tutt’altro parere Rocco Stasi dell’ Assemblea Permanente: “Fare un Open day che pubblicizza l’università così com’era l’anno scorso è una truffa. Inutile organizzare oggi l’orientamento, quando le sorti di molti corsi sono ancora incerte e la situazione è in continuo divenire. I ragazzi, in questa maniera, ne escono solo più confusi”.
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