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Camerun, università solidali

di    -    Pubblicato il 1/05/2012                 
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URBINO – A piedi nudi lungo il corso del fiume Benue, alcuni troppo magri, altri sono ciechi, altri ancora portati in braccio dalle loro madri perché non possono camminare. L’Africa è afflitta da molte malattie, colera e Hiv sopra tutte, poi malaria, febbre di dengue, cecità fluviale, poliomelite. La popolazione ha bisogno di aiuto per affrontare e sopravvivere ai tanti drammi quotidiani.

Guardando a quest’esigenza l’Università di Urbino e l’Università di Camerino hanno firmato un accordo con l’Università di Dshang, del Camerun, per formare giovani farmacisti e trasferire la moderna farmacologia in uno degli stati più grandi ma anche più poveri del mondo. Una collaborazione interuniversitaria che dal prossimo anno accademico porterà a selezionare venti laureati del corso in professioni sanitarie dell’università camerunese, i migliori, i più promettenti. Perché loro saranno il futuro: avranno il compito di studiare e formarsi per salvare vite umane. La loro sarà una vera e propria missione.

“Per l’Università di Urbino è un nuovo e prestigioso passo verso l’internazionalizzazione dell’Ateneo e l’integrazione con le altre università marchigiane – ha detto il professor Stefano Pivato, Rettore dell’Università di Urbino – ringrazio i colleghi che si sono mostrati sensibili e attenti a un tema così rilevante quale la formazione delle nuove generazioni in un paese che punta su innovazione e ricerca per il suo futuro sviluppo, qual è il Camerun”. In una prima fase, questi venti ragazzi dovranno adeguare la loro preparazione a quella richiesta nelle università italiane, perciò durante il primo anno l’Università di Dshang attiverà dei corsi di farmacia in lingua inglese e nel frattempo gli studenti impareranno l’italiano. Poi il secondo e il terzo anno arriveranno in Italia: dieci a Urbino e dieci a Camerino, per seguire le lezioni e fare tirocinio. Quando diventeranno dottori in farmacia, saranno pronti per tornare a Dshang, dove insegne- ranno la materia in una nuova facoltà creata ad hoc. In un primo momento saranno affiancati dai docenti di Urbino e Camerino, poi continueranno da soli e saranno i promotori delle moderne cure sanitarie. Oltre al progetto formativo, sono previste delle ricerche in campo sanitario e delle attività a supporto della popolazione locale.

“Ci sono molte emergenze, molte parassitosi – dice il professor Orazio Cantoni, il Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Urbino che ha firmato l’accordo a Roma per conto del Rettore Stefano Pivato – ci siamo incontrati con un docente camerunense che è un punto di riferimento delle agenzie internazionali che si occupano delle malattie in questo paese, come malaria e aids. Vorremmo perciò organizzare delle spedizioni sul campo, in Camerun, per combatterle. Si tratta di malattie che si combattono con dei preparati farmaceutici di una volta, che le nostre farmacie non fanno più perché non servono – Cantoni – ma possiamo insegnarle”. E il punto di partenza è quello di istruire i giovani, magari intrecciando le pratiche della moderna medicina con i loro rimedi naturali. Il Camerun è un paese che basa le cure medi- che sulle tradizioni popolari e c’è la consapevolezza che non possa essere trasformato in maniera repentina, “serve un processo lento di educazione e conversione”, dice il professor Cantoni, “i rimedi naturali hanno un fondo di verità e aspettano solamente di essere tradotte dalla medicina moderna”.

Hanno concepito obiettivi umanitari ambiziosi e di grande livello le università di Urbino e Camerino, tra questi c’è anche l’idea di aiutare i neolaureati camerunesi a mettere in piedi aziende farmaceutiche, che producano medicine, integratori alimentari, farmaci naturali estratti dalle piante.

“Le autorità camerunensi – fa sapere il preside – chiedono alle aziende farmaceutiche di fare pressione al nostro governo perché ci sia un dialogo diretto. Per la cooperazione internazionale – continua Cantoni – il nostro paese dà dei soldi che spesso non arrivano a destinazione. Perciò – spiega – preferirebbero quello che fa la Germania, che dà gli stessi soldi alle aziende farmaceutiche tedesche, che poi trasferisce i farmaci nel mercato camerunense. Preferirebbero una cosa del genere e questo si sta avviando. Potrebbe essere un veicolo per avviare un processo produttivo in questo paese”.

LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE

  • AIDS: secondo l’UNAIDS circa il 5,1% della popolazione adulta ne è affetto. E’ la prima causa di morte in Camerun.
  • Malaria: colpisce l’intero paese ed è causata da parassiti.
  • Febbre gialla e febbre di Lassa: molto comuni, sono entrambe febbri emorragiche virali, la prima si trasmette attraverso zanzare infette, la secondo è portata dai roditori. -Colera: molto frequenti le epidemie. Nei primi sei mesi del 2011 ci sono stati 10.580 casi di colera e quasi 400 morti per la malattia infettiva.
  • Cecità fluviale: è una malattia infettiva che, secondo l’OMS, ha reso cieche più di tre milioni di persone nel mondo. E’ la seconda causa di cecità tra le patologie infettive. La colpa è del “fiume che mangia gli occhi” o meglio della puntura di una mosca che vive lungo i fiumi.

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