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Cristiana Nasoni, il volto di Ingroia a Urbino: “Tornare alla politica militante”

di    -    Pubblicato il 6/02/2013                 
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URBINO – Da anni  è impegnata in politica. È conosciuta nel territorio come presidente del Centro donna e militante di Rifondazione comunista. Ma oggi Cristiana Nasoni è soprattutto l’unica candidata di Urbino nella lista Rivoluzione civile di Antonio Ingroia.

La scelta di entrare tra le fila del movimento guidato dall’ex magistrato antimafia la accomuna a molti che, come lei, sono rimasti delusi dalle proposte della sinistra ufficiale. “Non mi riconosco nella politica del Pd e seppure le nostre prospettive siano molto simili e presentino affinità con quelle di Sel, non approviamo le loro scelte strategiche”. Ovvero l’alleanza con il partito di Pier Luigi Bersani.

La Nasoni è in tredicesima posizione nella lista di candidati alla Camera, preceduta da un altro marchigiano, l’ex presidente della provincia di Ascoli Massimo Rossi. “Sebbene le possibilità di essere eletta siano praticamente nulle, il messaggio che ci tengo a far passare è che la politica deve tornare a coinvolgere la gente. A differenza del Movimento 5 stelle noi non pensiamo che i partiti siano tutti da buttare, ma è necessario sensibilizzare alla cultura politica attraverso l’attivismo”.

Quando si parla di partecipazione gli esponenti di Rivoluzione civile non si tirano indietro. Sebbene il partito sia relativamente nuovo, le iniziative sul territorio non mancano.

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Da meno di un mese anche a Urbino si è costituito un vero e proprio comitato di sostegno per Ingroia. Al momento non esiste una sede, ma ogni mercoledì alle 18 il Circolo L’Idea di via Bramante si trasforma in un punto di incontro per i ‘fedeli’ e per chiunque sia incuriosito.

“I giovani non mancano – giura la Nasoni – ad esempio Laura Picinetti, la ragazza che insieme a me segue il coordinamento provinciale di Pesaro, studia all’università e ha solo 24 anni”. Oltre agli incontri pubblici e al volantinaggio il punto forte del partito sembra essere la dinamicità all’interno dei social network: “Ormai non possiamo più prescindere da questi strumenti, il miglior modo per nascere e farsi conoscere è proprio quello di dimostrarci parte della comunità”.

Oltre alla mancanza di una sede fissa, ai simpatizzanti di Rivoluzione civile manca anche la tessera. “Essendo un movimento nuovo – spiega Cristiana – è ancora prematuro, ma se otterremo la presenza in Parlamento ci attrezzeremo”. Per adesso i finanziamenti sono arrivati da chi in Parlamento c’era già: i membri dell’Idv di Antonio Di Pietro. Gli altri partiti che sono confluiti con Ingroia, oltre all’Italia dei valori sono i Verdi, i Comunisti italiani e chi, come Cristiana, faceva parte di Rifondazione comunista.

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