Se Guglielmo Marconi fosse vivo, oggi, di sicuro, avrebbe festeggiato. Il 13 febbraio è, infatti, la giornata mondiale della Radio. Indetta dall’Onu e dall’Unesco per celebrare e valorizzare il mezzo radiofonico. La radio “libera la mente” come canta Eugenio Finardi e sa, meglio di ogni altro, informare ed intrattenere al tempo stesso. A più di cent’anni dalla sua invenzione ha saputo adattarsi all’evoluzione della tecnologia e lotta per resistere alla crisi che investe tutto il settore dell’editoria. Le radio locali sono le più colpite dal calo dei contributi pubblicitari, principale causa delle difficoltà del mondo dell’informazione.
L’intervista di Silvia Pasqualotto a Fabrizio Berrini, segretario generale dell’Aeranti, l’associazione che rappresenta le piccole emittenti, per discutere di crisi, concorrenza con le web radio e scenari futuri.