URBINO – “Se vi fosse una Maastricht delle università noi saremmo fuori dall’Europa” inizia così la lettera di denuncia firmata dalla CRUI (Conferenza dei Rettori Universitari Italiani) e pubblicata questa mattina. Il documento è diretto al prossimo Presidente del Consiglio, ma lo scopo è ottenere da tutte le forze politiche che siederanno in Parlamento, impegni concreti a favore di ricerca e istruzione.
Il rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato, spiega le motivazioni che hanno spinto la Conferenza dei Rettori a scrivere una lettera aperta. “Questo documento nasce dallo status di grave disagio in cui si trova l’università italiana. Un disagio che è dovuto anche alla scarsa considerazione che tutte le forze politiche hanno nei confronti del’problema”. Tutti i partiti impegnati nella campagna elettorale affermano di voler salvaguardare il diritto allo studio, ma i loro programmi, come afferma il rettore “sono molto pretenziosi”.
Sgravi fiscali sulle tasse universitarie, più meritocrazia e ricambio generazionale: questi alcuni dei punti indicati nella lettera, nella quale si chiede un incremento dei fondi per l’Università almeno all’1% del Pil . Pivato a questo proposito sottolinea quanto sia “assolutamente insoddisfacente il rapporto tra le risorse messe a disposizione per la cultura e il nostro Pil, che dovrebbe quantomeno triplicare”.
Per quanto riguarda le borse di studio, il rettore afferma: “L’università di Urbino conserva assolutamente intatta la cifra destinata dall’anno scorso al diritto allo studio, che è assolutamente indispensabile ora che Urbino è entrata nel novero delle università pubbliche”.