Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Ordine Giornalisti: elezioni il 12 maggio. E altro che tagli: i consiglieri aumentano

Il 2013 per l’Ordine dei giornalisti, sia a livello nazionale che regionale, è anno di elezioni. Le urne saranno aperte il 12 maggio (o il 19 in seconda convocazione) per tutti gli iscritti, siano essi professionisti o pubblicisti. E quest’anno, in barba a ogni discussione di tagli e spending review, o anche incuranti degli attacchi frontali di chi l’Ordine vuole abolirlo e basta (leggi Beppe Grillo), i consiglieri nazionali aumenteranno: da 150 a 154.

LA POLEMICA Ghirra: “Basta con l’Ordine così, dimezziamo i consiglieri”

La professione del giornalista in Italia è regolata dalla legge 69 del 1963. La legge riconosce la rilevanza sociale del mestiere e impone, a chi lo esercita in forma professionale, di iscriversi in un albo che ne stabilisce requisiti e norme. La gestione dell’albo è affidata agli stessi giornalisti che vengono eletti democraticamente dalla categoria. Le elezioni dell’Ordine dei giornalisti hanno luogo ogni tre anni. Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza su queste votazioni di cui si parla poco e su cui, forse, anche gli iscritti all’Ordine possono trovare utile un vademecum.

Quando saranno le votazioni? Come previsto dalle ‘norme per le elezioni dei consigli regionali e del consiglio nazionale’, anche per quest’anno sono state stabilite due date per le votazioni: una per la prima convocazione (domenica 12 maggio) e una per la seconda (domenica 19 maggio). L’assemblea elettorale sarà ritenuta valida in prima convocazione solo se voterà almeno la metà degli iscritti all’albo. In caso contrario si andrà alla seconda convocazione che sarà ritenuta valida qualunque sia il numero dei votanti.

Chi può votare e chi può candidarsi?Possono votare tutti i pubblicisti e i professionisti iscritti all’albo e in regola con i pagamenti, mentre possono essere eletti come consiglieri regionali e nazionali tutti i giornalisti iscritti regolarmente nei rispettivi elenchi regionali che siano iscritti all’albo da almeno cinque anni.

Dove si vota e quali sono le modalità di voto? In occasione delle votazioni, in base al numero degli iscritti nelle varie regioni, vengono allestiti uno o più seggi elettorali. Oltre al seggio nella sede dell’ordine, possono essere istituiti fino ad un massimo di altri due seggi in luoghi diversi. Al momento le sedi del voto non sono ancora note. Prima dell’inizio delle votazioni il presidente dell’Ordine regionale sceglie cinque scrutatori tra gli elettori presenti e tra questi il più anziano viene nominato presidente di seggio. Gli scrutatori hanno anche il compito di firmare tutte le schede (di colori diversi per le elezioni dei professionisti e dei pubblicisti). Dentro ogni scheda sarà riportato il numero di candidati da eleggere in quella regione e l’elettora potrà quindi indicare tanti nomi quanti riportato. Una volta chiuse le votazioni, si procederà pubblicamente alle operazioni di scrutinio.

Quanti sono i consiglieri che saranno eletti? Per ogni consiglio regionale verranno eletti 6 professionisti e 3 pubblicisti. A livello nazionale invece vengono nominati 2 professionisti e 1 pubblicista per ogni regione italiana per un totale di 60 consiglieri. Questo numero però varia in base agli iscritti all’Ordine. Secondo le norme per le elezioni, tutti gli ordini regionali eleggono un consigliere nazionale in più – appartenente alla stessa categoria – ogni 500 professionisti. Discorso simile per i pubblicisti: gli ordini regionali eleggono un consigliere in più appartenente alla categoria dei pubblicisti ogni 1000 iscritti.

Per le elezioni del prossimo mese, stando a questa normativa, i consiglieri nazionali saranno 154 (78 professionisti e 76 pubblicisti), 4 in più rispetto alle precedenti votazioni.

Quali sono i compiti del consiglio regionale e nazionale? Il consiglio regionale ha il compito di tenere sotto controllo e giudicare il lavoro dei giornalisti per verificare che vengano rispettate tutte le normative che regolano la professione. Il consiglio nazionale invece ha il compito di una ‘corte d’appello’ alla quale un giornalista si può rivolgere in caso di accuse da parte del consiglio regionale. Organizza inoltre gli esami di stato, verifica l’operato delle scuole di giornalismo e regola i rapporti col ministero.

Sullo stesso argomento:

I commenti sono chiusi