FERMIGNANO – L’azienda Imab, produttrice di mobili dal 1968, ha chiesto di non fermare la produzione, nemmeno il 25 aprile. Dure le critiche dei segretari provinciali della Cgil, Simona Ricci, e della Cisl, Sauro Rossi.
Nei giorni scorsi, anche Fillea Cgil, la Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’ edilizia, delle industrie affini ed estrattive, insieme a Filca Cisl, Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini, avevano condannato questa scelta.
In un comunicato i sindacati provinciali hanno espresso un parere negativo nei confronti della scelta del mobilificio di lavorare durante la festività: “L’azienda minimizza il carattere di quella ricorrenza che ha, per noi e per il paese, un valore fondativo, dicendo ai propri lavoratori che il 25 aprile è un giovedì come un altro”. Secondo i segretari il caso di questa azienda rischia di diventare “un pericoloso precedente”.
Oggi pomeriggio è arrivata la risposta dell’azienda leader nel settore del legno che, in un comunicato di risposta, dal titolo “La nostra Resistenza alla crisi”, ha puntualizzato: “È la prima volta che in oltre 40 anni, in un momento in cui il valore del lavoro è sicuramente il più minacciato, l’azienda ha sentito il forte bisogno di proteggerlo, chiedendo ai suoi collaboratori la disponibilità a non interrompere il ciclo produttivo”.
L’azienda di Fermignano ha proseguito il suo comunicato dicendosi amareggiata e allibita “per essere stata additata come pericoloso precedente” e ha respinto le accuse di insensibilità mosse dai sindacati: “Con la stessa forza con cui ogni giorno, grazie al sacrificio di tutti coloro che lavorano al suo interno e collaborano dall’esterno, difende la propria posizione sul mercato e la propria identità”.