Risultati significativi già alla prima convocazione delle elezioni per il rinnovo dei consigli dell’Ordine dei giornalisti. Felice Salvati è il primo consigliere nazionale, eletto il 12 maggio in Puglia con 224 voti. Adelmo Gaetani , poiché non ha ottenuto la maggioranza necessaria per l’elezione al primo turno, ma solo 177 voti, andrà al ballottaggio domenica prossima e risulterà probabilmente il secondo eletto.
Paola Laforgia, presidente attuale dell’Ordine pugliese, votata da 116 professionisti , ha formalizzato la sua rinuncia alla candidatura. Si attende l’accettazione da parte di Michele Partipilo, terzo dei non eletti, che al primo turno ha ottenuto 77 preferenze. Lorena Saracino, Gianfranco Summo e Piero Ricci saranno invece i prossimi consiglieri regionali. Infine, Pietro Loffredo e Francesca Sozzo sono stati eletti revisori dei conti professionisti per il Consiglio regionale.
In Molise, al Consiglio nazionale, sono stati eletti il professionista Vincenzo Cimino, con 36 voti ed il pubblicista Cosimo Santimone, scelto da 251 iscritti. Invece, a comporre il nuovo Consiglio regionale saranno i professionisti Enrica Cefaratti, Antonio Lupo, Giovanni Di Tota, Sergio Bucci e i pubblicisti Nicola Di Pardo, Domenico Bertoni e Massimo Del Grande. Per i revisori dei conti pubblicisti è stato eletto Adolfo Celeste Menotti.
Per sapere chi saranno gli altri giornalisti e pubblicisti membri dei Consigli nazionali, regionali e i revisori dei conti per il triennio 2013-2016, bisognerà attendere domenica prossima, giorno stabilito per la seconda convocazione. Il 19 maggio non sarà più necessaria la presenza di almeno la metà degli aventi diritto al voto, ma basterà ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Si arriverà al ballottaggio, convocato per il 26 maggio solo se, a elezioni valide, nessun candidato riuscirà ad ottenere la maggioranza dei voti.
Hanno diritto di voto tutti i pubblicisti e i professionisti iscritti all’Albo e in regola con i pagamenti, mentre possono essere eletti consiglieri tutti i giornalisti registrati nei rispettivi elenchi che siano iscritti da almeno cinque anni. Possono candidarsi a revisori dei conti tutti i giornalisti e i pubblicisti che non abbiano svolto negli ultimi tre anni il ruolo di Consiglieri. Si vota nella sede centrale di ogni ordine regionale, ma si possono istituire un massimo di altre due sedi periferiche.
L’Ordine delle Marche ha però stabilito che domenica prossima,per favorire una maggiore affluenza al voto, sarà possibile votare in tutti i capoluoghi di provincia. A questo proposito Gianni Rossetti, presidente per circa vent’anni dell’Ordine dei giornalisti marchigiani e oggi direttore dell’Ifg di Urbino, precisa: “Non si tratta di cinque seggi separati, ma di un unico seggio regionale, costituito da un presidente che si trova ad Ancona e 4 vice presenti nei restanti capoluoghi. Terminate la votazioni, tutte le schede vengono portate nella sede regionale, dove si effettua un unico spoglio. Con questo sistema,che utilizziamo ormai da diversi anni, l’affluenza al voto è raddoppiata”.
Per ogni Consiglio regionale saranno eletti 6 professionisti e 3 pubblicisti. A livello nazionale invece saranno nominati 2 professionisti e 1 pubblicista per ogni regione, per un totale di 60 consiglieri. In base al regolamento dell’Ordine pubblicato a marzo 2013, il numero di consiglieri nazionali, oltre ai tre minimi, varia in base al numero di appartenenti: per i professionisti viene eletto un consigliere in più ogni 500 iscritti, mentre per i pubblicisti uno in più ogni 1000 iscritti.
Per il prossimo triennio si dovranno così eleggere 156 consiglieri nazionali: è la prima volta che i pubblicisti eguagliano per numero i professionisti. Nonostante le polemiche sollevate anche sul Ducato da Giancarlo Ghirra , attuale segretario nazionale dell’Ordine, i consiglieri saranno 6 in più che nel triennio precedente, che aveva già registrato un aumento di 11 consiglieri rispetto al 2007-2010.
Anche Gianni Rossetti commenta negativamente l’aumento del numero di consiglieri nazionali: “È una situazione che ho più volte definito schizofrenica: durante un’assemblea, essendo in troppi, risulta difficile persino prendere una decisione comune. I pubblicisti continuano ad aumentare, infatti per il triennio 2013-2016 saranno 78 come i professionisti. Il nostro regolamento, che contiene le quote in base alle quali varia il numero di consiglieri nazionali, andrebbe modificato, ma ha forza di legge, quindi va cambiato in sede parlamentare”.