URBINO – “Siamo orgogliosissimi di essere di nuovo qui”, dice il neo station manager, Lorenzo Cannavina, alla piazza che si sta riempiendo. E’ appena iniziata la festa di Radio Urca.
La prima diretta dal centro di Urbino ci fu nel 2008, il secondo anno dalla fondazione della webradio universitaria. Ma fu anche l’ultima. La crisi e l’abbandono da parte dei fondatori si erano portati via tutto: dall’entusiasmo dei primi tempi a uno studio fisso nel quale registrare. Oggi, invece, qualcosa sta cambiando. Da circa un anno è iniziato il rilancio della radio: i programmi sono in aumento, il team di universitari al lavoro è passato in pochi mesi da 10 a 24 componenti.
I ragazzi dello staff indossano magliette azzurre con il nome della radio e si aggirano tra la folla distribuendo volantini. Il rischio pioggia ha impedito ai ballerini di break dance di esibirsi nello spettacolo previsto per il pomeriggio ma Lorenzo non ha dubbi: “Anche se abbiamo uno stand attaccato con lo scotch, il temporale non ci fermerà”. La pioggia non arriva e i programmi prendono il via.
Si parte con “Guantanamera”, la trasmissione di Marianna, che ogni sabato pomeriggio intrattiene gli ascoltatori occupandosi di studenti e università. “Radio Urca è tornata ad essere voce universitaria – dice appena prende il microfono – ma è la voce di tutti voi. Se volete venire a fare radio non c’è nessun problema. Non dovete avere una voce particolare, né una dizione perfetta. Io, per esempio – dice sorridendo – sono pugliese”. Inizia a lanciare brani musicali insieme ad alcune domande che invitano i passanti a intervenire. “Com’è stato il vostro primo giovedì sera a Urbino?”, chiede Marianna. Qualcuno si ferma a guardare lo stand di ragazzi, incuriosito ma ancora troppo timido per intervenire.
A rompere il ghiaccio ci pensa Andrea, una new entry nello staff, che con le sue imitazioni di Beppe Grillo e Andrea Camilleri attira gli sguardi anche dei più scettici. Si occupa di scherzi telefonici la trasmissione che conduce insieme a Susy: l’hanno chiamata proprio “#31#” ed è nata da pochi giorni.
Nuovo è anche il programma che segue: “Don’t you know” di Filippo Montanari e Alessandro Alessandrini. Studiano Scienze della comunicazione e Giurisprudenza ma nel tempo libero si dedicano a Radio Urca, dove hanno fondato un “telegiornale studentesco alternativo”. “Ci definiamo una redazione pseudogiornalistica – afferma Alessandro – carpiamo dal web le notizie che ci sembrano più interessanti e le aggiustiamo, adattandole alla diretta radiofonica”. Così raccontano alla piazza di quel paesino dell’Alaska in cui i cittadini nel 1997 hanno eletto come loro sindaco un gatto di nome Stubbs ma parlano anche della Cina e della Corea, di quanto in quei paesi siano difficili le comunicazioni con il resto del mondo. Curiosità e approfondimenti, dunque: è questo il mix al quale aspira il loro programma. Anche se, come dice Alessandro, “il progetto futuro è crescere, dar vita ad una redazione che possa portare avanti un vero e proprio giornale radio”. E di progetti futuri Radio Urca ne ha tanti.
Dopo “Hair cream”, il nuovo programma di Francesco Joke Landi dedicato alla cultura musicale dagli anni ’50 ai tempi moderni, è la volta di “Ruoccole e Cicatielli”, la trasmissione più anziana della rotazione. E’ proprio questa ad annunciare la vera novità di Radio Urca: quest’estate la radio avrà una postazione a Fano, a Skydive, nella sede di un team di paracadutisti. “Come fanno tutte le grandi radio in estate, anche Radio Urca si trasferisce al mare, in un ambiente diverso, più solare, entusiasmante. E’ una cosa nuova che ci darà forza”: ne è convinto Jampo, il paracadutista che farà da speaker. “Fare la radio è sempre stato il mio sogno nel cassetto, ma ho quarant’anni e da tempo non ci pensavo più – afferma Jampo – poi sono entrato nel team di Radio Urca e posso dire di aver realizzato il mio desiderio”. Il suo programma è un misto di musica e nostalgia: si chiama “La casa dei ricordi” e, durante la trasmissione, ognuno potrà chiedere di ascoltare un brano legato a un suo ricordo.
Mentre lo staff continua a trasmettere la sua energia alla piazza, c’è qualcuno che dalla folla si stacca e va verso lo stand. Prima un’anziana urla di abbassare il volume e fugge via con le mani sulle orecchie, come a coprire quel frastuono per lei “insopportabile”. Poi un signore si fa avanti con il suo bastone, lamentandosi per una frase detta dai ragazzi (“questa sera spacchiamo il Bunker”) e dice di parlare a nome di “tutta Urbino”. Ma non basta questo a scalfire i ragazzi di Radio Urca: dopo un momento di smarrimento, riprendono con i loro programmi.
Tra la musica, c’è anche chi accenna un balletto, incurante delle critiche appena ricevute. “Vogliamo dimostrare che Radio Urca è ormai diventata una realtà – afferma Lorenzo Cannavina – vogliamo far sapere a tutti che c’è e ci sarà ancora per molto”. Anche se fissato con lo scotch lo stand di Radio Urca questa volta non volerà via.