URBINO – Si aggiunge anche un fronte giudiziario a quello accademico nello scandalo che ha coinvolto un docente della Carlo Bo che avrebbe fatto delle avance a una studentessa. Il professore, G.R., sulla sessantina, ha querelato il fidanzato della ragazza per diffamazione, dopo aver ricevuto una sua e-mail che sarebbe stata fatta circolare.
La vicenda inizia qualche mese fa ma è arrivata al senato accademico solo martedì ed è esplosa oggi sui giornali. G.R., secondo la studentessa e il suo fidanzato, le avrebbe consegnato un biglietto con su scritto: “Ti amo, voglio vederti di persona”.
In seguito all’accaduto, la ragazza ha deciso con il fidanzato, il 21 aprile, di fotocopiare il foglio e distribuirlo per i corridoi dell’Università. Il ragazzo avrebbe poi inviato una mail al professore, inoltrandola, a quanto pare, anche ad altre persone, con contenuti diffamatori secondo il docente. Da qui la presentazione della querela contro il ragazzo.
Quindi la vicenda segue ora due filoni: quello giudiziario, che vede al centro il giovane, e quello accademico, che vede al centro il professore.
L’università “Carlo Bo” ha agito tempestivamente. Il rettore Stefano Pivato, insieme al senato accademico, ha deciso di nominare una commissione ad hoc, composta dai docenti Pascucci, Moroni, Panichi, incaricati di ascoltare la versione del professore.
Martedì, il Senato Accademico ha stabilito con voto unanime di sanzionare il docente con un richiamo pubblico all’Albo ufficiale. Il professore ha violato l’articolo 5 del Codice etico dell’università, che afferma:
“Tutto il personale è tenuto a rispettare il buon nome dell’istituzione e a non recare danno alla sua reputazione”
Per quanto riguarda le sanzioni si fa riferimento all’articolo 7 del Nuovo Statuto, secondo cui l’inosservanza delle disposizioni del codice etico, qualora non assuma valenza disciplinare, prevede tre generi di sanzioni: il richiamo privato, il richiamo pubblico e l’esclusione dall’assegnazione di contributi di ateneo per un periodo massimo di tre anni. Non potendo agire sui contributi, dal momento che il suo corso non riceve fondi, il senato accademico ha optato per un richiamo pubblico, che dovrebbe arrivare a giorni.
La ragazza aveva scelto il corso del professore come esame opzionale. A frequentare le lezioni erano però solo in due: lei e un altro studente, poco assiduo. Fino al momento della consegna del bigliettino, la studentessa sostiene di non aver mai sospettato un interessamento da parte del docente.
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