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Salvarono una famiglia ebrea: Israele celebra i “giusti” di Urbino

URBINO – “Chasidei Umot HaOlam” è la traslitterazione dall’ebraico di “giusto tra le nazioni” ovvero di colui che, non ebreo, ha agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista.

Non ebrei e urbinati erano Stefania e Goffredo Lobati,  il figlio Adolfo e Ivo Marcheggiani: in loro memoria, il comune di Urbino e l’ambasciata di Israele a Roma patrocineranno domani martedì 4 giugno alle 12 la cerimonia di consegna della medaglia di “Giusto fra le Nazioni”.

Nel 1943 – durante la seconda guerra mondiale e la Shoàh – la famiglia Lobati offrì un nascondiglio alla famiglia Saul: tre figli e due genitori  in fuga dal ghetto di Urbino.

Nel 1944 fu Ivo Marcheggiani a dare ospitalità ai cinque ebrei. L’alta commissione dell’Istituto per la Memoria dei martiri e degli eroi dell’olocausto Yad Vashem ha riconosciuto il valore umano del gesto e ha deciso di attribuire agli urbinati il riconoscimento di umanità e moralità, come altre trecento persone in Italia.

L’Istituto è stato fondato dal parlamento israeliano nel 1953 con l’obiettivo di commemorare i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti attraverso la documentazione degli eventi, la ricerca e l’educazione.

Alla celebrazione parteciperanno i discendenti della famiglia Saul, divisi tra l’Argentina e la Francia, che racconteranno la storia di salvezza di settant’anni fa e i discendenti delle famigle Lobati e Marcheggiani (rispettivamente nipote e figlie) che, invece, riceveranno la medaglia e parleranno di quel  testamento morale lasciatogli dai loro avi.

Autorità locali e il sindaco Franco Corbucci affiancheranno nella sala Raffaello dell’omonimo collegio, in piazza della Repubblica, la prima Assistente dell’ambasciata d’Israele a Roma Sara Gilad che consegnerà la medaglia.

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