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Scelta degli assessori e dialogo con Università: le condizioni di Sestili per l’accordo

di    -    Pubblicato il 4/03/2014                 
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Piero Sestili

Piero Sestili

URBINO – A chi gli strizza l’occhio Piero Sestili risponde con le sue ‘condizioni’. Il terzo classificato alle primarie del Pd è pronto a dare il suo appoggio a uno tra Muci o Londei, che si affronteranno nel ballottaggio il 16 marzo. Tra qualche giorno potrebbe arrivare l’accordo ma i due vincitori sono avvisati: per discutere di un’eventuale alleanza lui ha i suoi punti fermi, cioè dialogo con l’Università e competenza. Ma soprattutto i criteri di scelta degli assessori.

“Io e i miei sostenitori – spiega Piero Sestili – voteremo per chi accoglierà il nostro messaggio politico. Certo, bisogna essere realisti e costruttivi ma senza rinunciare ad alcuni punti cardine”. E le condizioni del professore universitario sono chiare: “Innanzitutto bisognerà parlare del dialogo tra Amministrazione e Università – spiega Sestili- ma ci batteremo anche perché il sindaco venga affiancato da esperti gratuiti”.

Sul tavolo delle contrattazioni l’argomento scottante però è uno: gli assessori. Nessuno ne parla palesemente ma avere voce in capitolo sulla squadra assessoriale può cambiare le dinamiche degli accordi. “Per noi – precisa Sestili – è importante che gli assessori vengano scelti per le loro competenze. Abbiamo inserito questo punto nel nostro programma elettorale e chi vuole il nostro sostegno deve assicurarci che il criterio venga rispettato”.

A chi gli contesta di non avere potere sul suo bacino elettorale Sestili risponde: “È vero, i miei sono voti di opinione. Quindi l’unico modo per canalizzarli è puntare su linee programmatiche”.

Soddisfatto per il risultato raggiunto con pochi mezzi e una campagna durata poco più di un mese, Piero Sestili non pensa che la vittoria dei due vecchi amministratori sia esito di un voto clientelare: “Il successo di Muci e Londei va ricondotto alla loro grande capacità di comunicazione – spiega – la loro vittoria si può spiegare solo così. Parlare di clientele è fantapolitica”.

E su Scaramucci aggiunge: “Peccato che non abbia appoggiato il mio progetto politico. Se avessimo messo insieme le mie idee e le sue capacità organizzative forse gli scenari sarebbero potuti essere diversi”.

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