URBINO – Piero Pasquale Demitri è il candidato sindaco della lista civica “Con Demitri per Urbino” e si presenterà alle elezioni comunali di maggio. “Ho aspettato fino all’ultimo – dice Demitri – che i partiti proponessero qualcuno di più adatto, ma hanno deciso di rimettere in campo gli stessi responsabili delle devastazioni che ha subito la nostra città. Non sono credibili”.
A casa del candidato: Demitri abita in una casa nel centro storico della città ducale che ha arredato da solo, utilizzando principalmente materiali riciclati. Il corrimano dorato delle scale che dall’ingresso portano alla sala, è un tubo di plastica modellato e ridipinto. Appena in cima ai gradini c’è un tavolino di mosaico e cartone. Anche le cornici sul tavolo del salotto, se si guardano attentamente, si nota che sono fatte di cartone, così come i contorni degli specchi della sala. Altri elementi d’arredo che sono in casa li hanno realizzati dei bambini nei vari laboratori di riciclo a cui Demitri ha preso parte, o che ha organizzato, come i lunghi fiori fatti con bottiglie di plastica che spuntano dai vasi accanto ai divani. Alle pareti tanti quadri colorati. Per terra il parquet. “La casa avrei potuto sistemarla e affittarla agli studenti – dice Demitri – come fanno tutti qui, ma a me piace abitare in centro. Ci abito dal 1976, quando lo studente ero io”.
Lavoro e hobby: Attualmente docente all’Accademia di belle Arti, Demitri si è trasferito da Varese nella città ducale per studio e c’è rimasto per amore. La moglie ha un negozio di oro e argento, sempre nel centro storico, e insieme hanno due figli, un ragazzo di 27 anni, insegnante, e una ragazza che frequenta l’ultimo anno di liceo classico. Quando ha tempo viaggia sulla sua moto in giro per l’Italia, con degli amici, alla scoperta di nuovi paesaggi, oppure si ritira nella sua casa in campagna a creare. Ammette un po’ timidamente di essere un casalingo, dalla vita piuttosto lineare “Diciamo che sono partito da giovane con l’idea di essere un po’ rivoluzionario – dice – poi, invece, sono diventato un perfetto babbo di famiglia”.
Impegno sociale: Ha preparato una raccolta di articoli che ha scritto negli ultimi anni, per alcuni giornali locali, nei quali affronta le problematiche più tipiche di Urbino: dalla denuncia di deturpazione del paesaggio della nuova Porta Santa Lucia al giovedì universitario, passando per le ultime primarie del Pd. Uno si chiama “Hanno detto no ad Andy Warhol” e racconta di quando aveva proposto all’assessore al turismo, Lucia Petrelli, di allestire, praticamente a costo zero, una mostra con più di 200 lavori di Warhol e una sessantina di opere di Modigliani, ma l’amministrazione comunale aveva rifiutato. “Io ho cercato di offrire queste cose – dice Demitri – perchè le mostre importanti attirano movimento ed è il movimento che poi serve allo sviluppo di nuove attività, ma non ne hanno voluto sapere”.
Le idee per Urbino: “Urbino potrebbe essere all’avanguardia anche per la produzione culturale, oltre che per la promozione – continua Demitri- il nostro programma parte proprio dalla salvaguardia e dalla valorizzazione della città, perché Urbino può proporre innovazione attraverso la sinergia tra Università, Accademia, Isia e istituzioni pubbliche. Da qui potrebbero partitre, per esempio, le idee per le industrie, per le attività del terziario, per un loro rilancio. La lista nasce da una constatazione molto semplice: come può una città e un territorio di incomparabile bellezza, che custodiscono enormi ricchezze, rischiare il completo fallimento per l’incapacità e l’inettitudine dei suoi rappresentanti?” Insomma l’idea che ha Demitri per Urbino è quella di istituire una città creativa, che faccia dell’arte e dell’ingegno la sua prima fonte di ricchezza e di sviluppo. “Urbino deve poter puntare in alto. E’ un ambiente ideale per gli studi universitari, qua può nascere il miglior design, il migliore artigianato, i migliori eventi e mostre, la migliore accoglienza per i cittadini, per gli studenti e per i turisti”. Per portare avanti queste idee, Demitri ha deciso di lasciare le quinte dove si era mosso per tanto tempo e candidarsi in prima persona. “Urbino deve essere una fucina di idee ed ha tutte le caratteristiche per diventarlo”.
Se diventassi sindaco: “Metterei l’ascolto dei cittadini al primo posto. Istituirei un ufficio per l’ascolto, dove tutti possano andare a esporre i propri problemi. Poi mi piacerebbe trasformare il consiglio comunale in consiglio cittadino, dove tutti potrebbero portare proposte, magari prenotandosi, e lo farei una volta al mese”.