URBINO – Da qualche giorno la popolazione russa non può più sintonizzare la radio su Voice of America, l’emittente statunitense nata nel 1942 per contrastare la propaganda di Goebbels. La radio aveva iniziato a trasmettere in russo nel 1947, ma ora la holding statale Russia Today ha deciso di non rinnovarle il contratto: “È una voce dall’aldilà, uno spam noioso” ha commentato Dmitry Kiseliov, anchorman della televisione di stato russa e capo di Russia Today.
Nel nostro speciale abbiamo voluto approfondire il ruolo della radio come espressione della libertà, esigenza di una comunità e forma di controinformazione. Lo abbiamo fatto attraverso la testimonianza di Salvo Vitale, che nel 1977 fondò l’emittente Radio Aut assieme a Peppino Impastato. Le trasmissioni che i due conducevano dalla provincia di Palermo sono state un grande esempio di lotta alla mafia: con coraggio sbeffeggiavano potenti capimafia come Gaetano Badalmenti del comune di Cinisi, che avevano soprannominato “Tano (soprannome di Gaetano, ndr) seduto del comune di Mafiopoli”.
Abbiamo ripercorso la storia delle radio libere, da Radio Alice a quella di Danilo Dolci. E con Andrea Borgnino, autore del saggio Radio Pirata, abbiamo cercato di capire quale sia il futuro di un mezzo fortemente simbolico, ma che oggi deve combattere con la velocità e la vastità di Internet. Abbiamo anche ricordato Adrian Cronauer, un ex aviatore statunitense che, durante la guerra del Vietnam, andava in onda da Saigon con una trasmissione radiofonica: diffondeva notizie che la maggior parte dei mezzi di informazione teneva nascoste.
Fino ad arrivare ai giorni nostri e alla testimonianza di Andrea Fiume, che nel 2011 ha fondato a Bologna Radio Sommersa: assieme ai ragazzi della Sinistra Universitaria ha dato vita a una webradio indipendente.