URBINO – “Chi ha massacrato la redazione di Charlie Hebdo è fuori dall’Islam, è solo un terrorista”. Ahmed El Rhaidouni, imam di Fermignano, è risoluto quando parla degli attentatori parigini. Per precisare meglio il suo pensiero ricorre ad una metafora ferroviaria: “L’Islam corre su un binario ben preciso, dritto e chiaro. Questi sono fuori dalle rotaie”.
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Per l’imam di Fermignano, che ha incontrato la redazione del Ducato tredici giorni dopo l’attentato al settimanale parigino, è il rifiuto di ogni violenza la base che accomuna le grandi religioni monoteiste. Dietro di lui una lavagnetta con alcuni versi in arabo e un quadro dallo sfondo nero e una citazione del corano in caratteri dorati. “E’ un messaggio di fiducia – spiega- ricorda che Allah, all’uomo di fede, indicherà sempre una via d’uscita nei momenti di difficoltà”.
Durante l’intervista ritorna più volte sul “dolore causato” dal massacro di Charlie Hebdo nella comunità islamica fermignanese, sull’incomprensibilità di un gesto del genere agli occhi di un buon musulmano. “Una cosa inaccettabile; pensate anche che uno dei poliziotti uccisi è un musulmano. Un musulmano non uccide un altro musulmano”. Puntualizza come non basti inneggiare ad Allah e farsi crescere un lunga barba per appartenere alla famiglia di Maometto. “Nessuna religione dice di uccidere – ripete più volte – uccidere è fuori dalla religione”. Ricorda che Maometto, Mosè e Gesù Cristo sono profeti riconosciuti dal Corano, e che nessun musulmano vuole che “si parli male dei profeti”.
El Rhaidouni in Francia c’era andato appena una settimana prima dell’attentato. Lì racconta di aver trovato “rispetto, una comunità bene integrata dove si può vivere bene”. Adesso gli assassini della redazione di Charlie Hebdo rischiano di mettere in crisi questa serenità.“Non so perché lo abbiano fatto”, è il suo rassegnato commento.
Non è preoccupato però che quest’odio possa arrivare nelle Marche, dove vive da 23 anni. “La zona Pesaro-Urbino è tranquilla – spiega – le persone non sono ignoranti, vedono la differenza tra i terroristi e l’Islam”. L’integrazione tra la comunità islamica e quella italiana è a buon punto per lui, anche grazie alla creazione della moschee a Gallo e Fermignano. E la via dell’integrazione passa dallo studio dei testi: “La gente ha cominciato a studiare, e questo è importante non solo per l’Islam. Io leggo anche la Bibbia e i testi buddhisti, bisogna capire”.
Video a cura di: Isabella Ciotti, Adriano Di Blasi, Simona Desole, Dania Dibitonto, Alessandro Crescentini, Enrico Forzinetti, Ilenia Inguì