URBINO – “I giovani rifiutano il teatro quando racconta cose morte: i giovani odiano la banalità, la ripetizione”. Alla conferenza di presentazione del suo “Qualcosa rimane”, di cui è regista e interprete, Monica Guerritore arriva con indosso un paio di grandi occhiali scuri. Incontra i giornalisti al Comune di Urbino, città che ha scelto per la prima dello spettacolo, venerdì 6 febbraio alle 21 al Teatro Sanzio. Ed è quando finalmente si scopre gli occhi che si concede veramente. Racconta dell’entusiasmo provato nel riscoprire il testo di Donald Margulies – portato in scena negli Stati Uniti nel 1996 – del fascino di un’opera che “parla dell’animo umano”, e che per questo “non può non piacere anche ai giovani”.
Le nuove generazioni sono anzi al centro dello spettacolo e dell’interesse dell’attrice. Giovane è Lisa Morrison, aspirante scrittrice interpretata a turno da Alice Spisa e Lucilla Mininno. Che è timida ma ambiziosa, al punto di rubare la scena alla Guerritore, nel ruolo dell’affermata autrice Ruth Steiner. Che dell’artista è allieva, poi amica, infine rivale. Che per la sua impazienza e immaturità “commercializza il tempo con la fretta”, alimentandosi furiosamente dell’esperienza della mentore, arrivando a impossessarsi della sua vita e a tradirne la fiducia.
Giovane è lo scenario in cui si sviluppa la storia: la carriera di Ruth Steiner è segnata dall’incontro con la rivoluzione della Beat Generation, oltre che dalla relazione segreta con il grande poeta dell’epoca Delmore Schwartz. Un’esperienza così affascinante, quella vissuta dalla Steiner negli anni Cinquanta degli eccessi e della sperimentazione, da smuovere gli animi delle nuove generazioni. “I ragazzi non potranno evitare di farsi coinvolgere dalle musiche di Lou Reed, Patti Smith e Leonard Cohen – spiega la Guerritore – dai suoni e dai colori di quel tempo”.
Giovane è anche chi ha curato la versione italiana di “Qualcosa rimane”. Se il produttore è Pierfrancesco Pisani, ex studente di Urbino, a interpretare il ruolo di Lisa sono due attrici emergenti, che ben rappresentano la voglia di imparare dai grandi. “Lavorare con la Guerritore – racconta Alice Spisa – è al tempo stesso commovente e terrificante”.
Promosso dal Comune e dall’Amat, Associazione marchigiana attività teatrali, l’appuntamento di venerdì sarà la prima nazionale della commedia drammatica di Margulies. Gli studenti di Urbino in questi giorni hanno potuto assistere alle prime prove tecniche, possibilità offerta dalla stessa Guerritore per avvicinare i ragazzi al palcoscenico. Perché lo spettacolo è sì la storia di un maestro che muore nella vita del suo allievo, ma è anche un tributo a quell’arte che tanto li ha uniti. Alla scrittura, al teatro, a quel “qualcosa che rimane”.
(Biglietti a partire da 11 euro)