URBINO – Con 541 euro a famiglia la bolletta dell’acqua nella provincia di Pesaro-Urbino è la più cara delle Marche. Nella classifica nazionale il capoluogo si piazza al nono posto. Secondo la decima indagine dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva il costo del servizio idrico nella nostra provincia supera la media nazionale, che si attesta su 355 euro a famiglia.
Il costo medio, calcolato su un consumo annuo di 192 metri cubi per una famiglia di tre persone, comprende tre voci: acquedotto, canone di fognatura e depurazione e quota fissa. Nel 2014 la tariffa è aumentata del 7,8% rispetto al 2013 e del 65,4% (solo a Urbino) rispetto al 2007. Otto anni fa infatti il servizio idrico per una famiglia urbinate costava 327 euro.
L’associazione ha considerato anche eventuali agevolazioni previste a livello locale: a Pesaro e Urbino, per esempio, per le famiglie residenti con più di quattro componenti le fasce di consumo del servizio di acquedotto sono raddoppiate.
Dopo Urbino, la seconda provincia più cara è Macerata con 420 euro a famiglia (ma le tariffe sono scese di quasi tre punti percentuali rispetto al 2013), seguita da Ancona con 380 euro e Ascoli Piceno con 374. Le tariffe del capoluogo influiscono in maniera negativa sulla media della tariffa a livello regionale (451 euro). Le Marche sono state, nel 2014, infatti la seconda regione in cui la bolletta dell’acqua è risultata più salata. Peggio ha fatto solo la Toscana, che ha una tariffa media di 526€ (non a caso, sette delle dieci città in cui l’acqua costa di più sono toscane).
A una tariffa molto alta non sembra corrispondere una buona manutenzione degli acquedotti, visto che la provincia di Pesaro e Urbino ha il tasso di dispersione più alto di tutta la regione, con il 32% dell’acqua che si perde prima di arrivare a destinazione. Dal 2007 a oggi la situazione è peggiorata: otto anni fa il tasso di dispersione era al 27%.