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Ponte Armellina: i bambini senza pulmino per arrivare alla scuola del Gallo

di    -    Pubblicato il 27/03/2015                 
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Bambini durante doposcuola a Trasanni

Bambini durante doposcuola a Trasanni

URBINO – La distanza che separa i bambini di Ponte Armellina dalla scuola elementare di Gallo di Petriano è breve, appena un chilometro. Da qualche anno, però, il Comune di Petriano ha deciso di non mettere più a loro disposizione lo scuolabus. Una scelta che ha avuto un effetto domino su altre due scuole del territorio e su molte famiglie.

Nei primi anni 2000, infatti, nel pieno del flusso migratorio, era stato stipulato un accordo tra il Comune di Urbino, quello di Petriano e la scuola di Gallo, rinnovato di anno in anno. La città ducale finanziava l’aiuto linguistico per i bambini stranieri, Petriano si occupava del trasporto – che per competenza sarebbe spettato a Urbino – e la scuola dell’accoglienza. Ma nel 2013 l’accordo non è più stato rinnovato, nonostante la richiesta dell’istituto.

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Ormai da un paio d’anni, i bambini di “Urbino 2” – quasi tutti di origine straniera – sono iscritti alla scuola elementare di Trasanni che si trova a più di 6 chilometri da casa loro. Da Ponte Armellina, ogni mattina, passa lo scuolabus del Comune di Urbino che porta gli alunni a Trasanni, come previsto dal regolamento per il trasporto scolastico. Nonostante la distanza sia superiore, per le famiglie è questa la soluzione migliore. Molti non riuscirebbero, altrimenti, ad accompagnare i bambini a scuola, sia per motivi di lavoro che per mancanza di mezzi autonomi. Alcuni genitori di bambini italiani, però, non hanno accettato la novità e hanno deciso d’iscrivere i loro figli nelle scuole del centro. Per loro, a Trasanni, i bambini stranieri sono diventati troppi.

Un problema dei grandi. “Hanno paura che i loro figli non si integrino bene – dicono le maestre – ma il problema è solo degli adulti e delle istituzioni. Questa è una questione politica. I bambini fra di loro non fanno queste distinzioni. Una nostra alunna pochi giorni fa ha scritto ‘questa scuola mi piace perché anche se veniamo da Paesi diversi non siamo nemici'”. Un insegnamento importante anche per i più grandi.

I numeri. Sono 56 i bambini che frequentano la scuola della piccola frazione e il prossimo anno diventeranno 73. Quattro bambini, che oggi si trovano in quinta elementare, usciranno e 21 entreranno in prima. Di questi solo 6 sono italiani. Attualmente i bambini di origine straniera sono poco più del 50%, in particolare provenienti da Trasanni e Ponte Armellina. Piero Fraternale, responsabile dell’ufficio dei Servizi educativi del Comune, conferma quanto detto dalle maestre: “I bambini che vanno a Urbino sono i figli degli italiani – dichiara al Ducato – a parte chi si reca in centro per motivi di lavoro e iscrive lì i figli per comodità o per la diversa offerta formativa, gli altri non li iscrivono a Trasanni perché lì ci sono bambini stranieri”.

Verso una scuola unica. Nel suo mandato quinquennale il comune di Urbino ha deciso di occuparsi di questa situazione. “Ancora siamo in una fase embrionale, ma si sta valutando l’ipotesi di creare una scuola unica – dice Fraternale – come punto di aggregazione di tutte le frazioni, sia per i bambini delle elementari che per quelli delle medie, per evitare di creare scuole-ghetto”. L’assessore alle Politiche educative Lucia Ciampi dice al Ducato: “Ci sono moltissime scuole nel territorio di Urbino e tutte necessitano interventi di manutenzione e ristrutturazione consistenti, un polo unico potrebbe essere una soluzione” ma precisa che si tratta solo di un’intenzione: “Prima sarà discussa con i cittadini. Comunque senza un finanziamento non ci sono le risorse necessarie per un progetto simile” e sulla scuola di Trasanni dichiara: “È inutile negare che lì ci sia un problema di densità insostenibile di bambini extracomunitari che non hanno la possibilità d’integrarsi”.

Ma le maestre non sono d’accordo: “I bambini non hanno alcun problema d’integrazione né qui né quando arrivano alle scuole medie. Non sono le percentuali di bambini stranieri quelle che contano, ma i progetti e le risorse. Servono spazi più ampi e insegnanti. A Trasanni il prossimo anno ci sarà una prima classe numerosa come non mai e quello che preoccupa non è il numero di bambini stranieri, ma la mancanza di spazi necessari a garantire un adeguato percorso educativo. La soluzione non è la creazione di un istituto unico. A Trasanni servono interventi di allargamento e, inoltre, alcuni bambini potrebbero andare alla scuola del Gallo, opzione che oggi è loro preclusa. I Comuni di Urbino e Petriano devono aprire una riflessione su questo e confrontarsi di nuovo”.

“L’integrazione è un’altra cosa”. Antonio Cipollini, presidente dell’Associazione Alveare, che da anni lavora nella scuola della piccola frazione aggiunge: “L’integrazione non passa semplicemente da una diversa allocazione dei bambini nelle scuole. Ciò che conta veramente sono le metodologie didattiche, i programmi e l’organizzazione della scuola nel suo complesso e della società”. I bambini trascorrono solo una parte della giornata tra i banchi, ma i momenti di socializzazione e le occasioni di confronto – che, soprattutto a quell’età, sono fondamentali per la crescita del singolo quanto del gruppo – sono anche altri e si svolgono durante il resto della giornata: con lo sport, i giochi al parco e le attività nei centri di aggregazione. Anche qualora tutti gli alunni fossero accolti nella medesima scuola, ciascuno, al suono della campanella, tornerebbe a casa sua, ovunque questa si trovi. Quelli stranieri, allora, prenderebbero la strada per i quartieri dimenticati di Urbino”, come Trasanni e Ponte Armellina, dove queste opportunità mancano per la carenza di strutture e politiche adeguate e lo scambio e il confronto avvengono tra bambini di molte culture diverse, ma non con gli italiani, che là non ci sono. “Anche il progetto di riqualificazione del quartiere di Ponte Armellina non mi sembra lungimirante – dice Cipollini – non basta sistemare una casa o mettere dei tombini, lì manca tutto, per grandi e piccoli. Non un negozio, non un bar, nessun centro di aggregazione”.

Lo scuolabus: promesso, poi eliminato. Ma lo scuolabus di Petriano non è l’unico a creare problemi in questa vicenda. I bambini che da Trasanni vanno a scuola a Urbino prendono ogni mattina lo scuolabus, offerto come servizio aggiuntivo dal Comune. Secondo il regolamento di organizzazione del trasporto scolastico, però, l’area di Trasanni non rientra tra quelle di competenza delle scuole del centro città. Lo scuolabus è stato introdotto nel 2007 dalla precedente giunta comunale. Nel 2012, l’ex sindaco Corbucci ha deciso di limitare il servizio solo ai bambini iscritti a Urbino fino all’anno precedente. Per i nuovi iscritti il pulmino non era previsto. L’intenzione era quella di eliminare il servizio fuori competenza e, contemporaneamente, incrementare le iscrizioni alla scuola di Trasanni, all’epoca molto basse.

Quest’anno, però, dopo le insistenti richieste delle famiglie coinvolte, il sindaco Maurizio Gambini, come promesso in campagna elettorale, una volta eletto ha reintrodotto il servizio per tutti. Ma non per molto. “Si tratta di una misura eccezionale e temporanea – precisa Fraternale – e non riguarda solo Trasanni, ma anche i bambini che da Urbino vanno a Gadana e quelli che da Pallino vengono nel capoluogo”. Dall’anno prossimo infatti, il pulmino non passerà più. Anche se ancora non è stato emanato il nuovo regolamento per i trasporti scolastici, l’assessore Ciampi conferma: “I genitori sono già stati avvertiti. Non potranno fare affidamento su questo servizio per l’anno scolastico 2015-2016. I trasporti sono davvero caotici e bisogna mettere ordine rientrando nella competenza territoriale delle scuole anche per i trasporti comunali”.

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