“Le onde gravitazionali? Una scoperta che ti gasa”. Gianluca, il fisico urbinate ‘fedele’ ai suoi Torricini

di ANNA SACCOCCIO

Quando è arrivata la conferma dell’esistenza delle onde gravitazionaliGianluca Guidi ha sentito una forte emozione: “Non ci potevo credere, non pensavamo di trovarlo così presto – racconta –questa scoperta serve al progresso dell’umanità ed è bello sapere di averne fatto parte. Il lavoro di un ricercatore non è facile, puoi lavorare per mesi e non ottenere risultati, può essere sconfortante, ma è importante andare avanti, fissarsi piccoli traguardi. Poi i successi arrivano e se sono scoperte così, ti gasano.”

Gianluca Guidi è urbinate, di mestiere fa il fisico e il professore. Dal ‘98 è parte del gruppo di dieci ricercatori del gruppo Virgo di Urbino che, assieme ad altri 1000 studiosi sparsi in giro per il monto, hanno partecipato alla scoperta delle onde gravitazionali. Il suo ruolo è l’analisi dei dati. Gianluca li studia per scoprire come cambiano i segnali delle onde: “Non è facile perché sono captati in modo molto debole, immersi in altri segnali.”

Le altre storie dei ricercatori di Virgo: Giuseppe Greco – Filippo MartelliMarica Branchesi e Jan Harms  – Matteo Montani e Francesco Piergiovanni

Subito dopo che le onde sono state captate si è aperto un periodo molto intenso per Gianluca e per tutti gli studiosi del progetto: sono iniziate le verifiche per confermare la scoperta, si sono intensificati gli scambi di mail tra i ricercatori e infine è iniziata la scrittura del paper, a cui hanno contribuito tutti, ognuno con le sue obiezioni e considerazioni.

“Essere in tanti a studiare questi fenomeni garantisce un controllo maggiore su cosa fanno tutti: è importante dal punto di vista scientifico”, spiega Gianluca. Ma per il fisico entrare in contatto con tanti colleghi è stato anche un grande arricchimento umano: “Ho conosciuto scienziati da tutto il mondo, ho viaggiato e trascorso periodi di ricerca all’estero, ho lavorato con persone intelligenti, brillanti e appassionate e questo mi ha dato sempre una grande gioia”.

Laureato in fisica a Bologna, Gianluca dopo gli studi è tornato subito a Urbino. Ha iniziato a insegnare matematica nelle scuole superiori e a collaborare con il professor Flavio Vetrano all’Istituto di fisica. Poi è partito per Bruxelles, ha fatto il dottorato alla ULB e poi è tornato alla base, sotto i suoi Torricini. “Urbino è la mia città, sono contento di viverci, ma sarei stato anche pronto a spostarmi. Ora Urbino la apprezzo anche di più perché ho due bambini di 13 e 6 anni e quindi vivere in un posto piccolo è pratico, anche mia moglie, che è originaria di Amburgo e abituata a una grande città, si è trovata bene.”

Per lui vivere in una cittadina piccola permette di mantenere una grande concentrazione, ma bisogna essere disposti a spostarsi. “Devi essere pronto a viaggiare per incontrarti con gli altri ricercatori – spiega – non si può comunicare sempre via computer, è importante vedersi, sedersi attorno a un tavolo anche solo per scrivere assieme degli appunti su un foglio.”