URBINO – Il maltempo e le nevicate abbondanti hanno isolato il Collegio del Colle, uno degli studentati dell’università Carlo Bo: le tre uscite dello stabile sono impraticabili. Per poter lasciare il collegio e andare nell’unico in cui si trova la mensa – il Tridente – i 35 studenti attualmente ospiti della struttura devono affrontare il mezzo metro di neve all’esterno, cercando di tracciare un sentiero. O, peggio, cercare di fare le scale rischiando di scivolare nel ghiaccio.
Uno strumento per pulire c’è: una sola pala da ritirare in portineria, consegnando il proprio documento d’identità, nonostante non sia un compito che spetta agli studenti del collegio, bensì al Comune. Anche gli autobus hanno interrotto il servizio nella zona, non riuscendo ad arrivare alla fermata dei collegi.
“Siamo praticamente isolati qui – racconta una delle ragazze bloccate – e non abbiamo i mezzi per spalare la neve. Se li avessimo, io probabilmente cercherei di spalare, anche se non è di mia competenza. Noi studenti paghiamo la tassa destinata all’Ersu e vorremmo servizi adeguati, finirà che dovremo fare una colletta e comprare il sale per sciogliere la neve”.
Nel collegio, per tutta la mattina, gli studenti hanno aspettato gli spazzaneve o gli operai armati di strumenti per pulire, ma nessuno si è presentato.
La stessa studentessa, che non vuole sia fatto il suo nome, rincara la dose contro il Comune: “Noi studenti facciamo girare l’economia. Il Comune dovrebbe occuparsi di spalare anche la nostra neve, tanto più che il numero di abitanti di Urbino e quello degli studenti iscritti alle università coincide”. E continua: “Servirebbe più organizzazione in caso di maltempo, in modo da garantire a tutti la possibilità di spostarsi senza pericolo”.
Alla Vela, uno dei collegi vicini, il portinaio si è messo a disposizione e ha spalato l’ingresso, ma da solo non ha potuto risolvere la situazione, che si è fatta sempre più urgente. “Oggi per andare a pranzo ci abbiamo impiegato mezz’ora, e sono 50 metri! – dice Leonardo – nel tragitto siamo stati ostacolati da un albero caduto a causa della neve, occupava metà della strada. Abbiamo dovuto chiamare i Vigili del Fuoco, che ci hanno risposto da Pesaro dicendo che sarebbero intervenuti appena possibile”. Anche nella strada già battuta, il piede affonda fino alla caviglia, mentre attorno la neve arriva anche a un metro di altezza.
Gli studenti, però, provano comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno, senza perdere la speranza: “Il paesaggio è meraviglioso da qui – racconta Maria Rosaria – ma adesso non vedo l’ora che la neve si sciolga e ci lasci liberi di riprendere le nostre attività”.