Fake news messe all’angolo. Il progetto di La Stampa vince l’hackathon 2017

La Stampa vince l'hackaton
di MARTINA MILONE

La Stampa vince l’hackathon 2017 organizzato a Roma dal Global Editors Network. I tre giovani componenti del team voleranno a Vienna dal 21 al 23 giugno 2017 per la competizione a livello mondiale. “È una figata, e tanta Sacher (la torta tipica austriaca)”, è il commento a caldo dei vincitori. Menzioni speciali per RaiNews e La Repubblica.

La settima edizione del summit mondiale organizzato da Gen – e in contemporanea del quale la ‘finale’ si svolgerà – sarà dedicato alla post-verità e alla realtà virtuale legati al futuro dei media sul web e vede la partecipazione di 70 paesi. L’evento italiano organizzato in collaborazione con Gruppo Espresso, si è svolto a Roma. Dieci i team in gara con un unico l’obiettivo: realizzare un progetto nuovo per coprire in maniera efficace disastri naturali e altri tipi di emergenze.

Ciascuna squadra, composta da un giornalista, un grafico e uno sviluppatore ha lavorato per due giorni a idee innovative nel mondo dell’informazione in emergenza.

Le idee sono state valutate da tre giurati, esperti nel settore: Maurizio Galluzzo, fondatore di Emergenza24, Marco Laudonio, che cura la digital media strategy del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Sarah Toporoff, manager di Gen e organizzatrice dell’evento.

A sei mesi dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia il mondo dell’informazione potrebbe avere uno strumento in più per gestire il giornalismo d’emergenza. La proposta della squadra vincente è un’estensione per il browser che opera sui social network. Un semaforo per le fake news che ogni giorno intasano le nostre home page. Codici colore per gli utenti: rosso per le notizie false, giallo per dire “attenzione”, verde per le fonti verificate e grigio per le news ancora da verificare.

L’idea è partita dalla polemica scoppiata sui social network a seguito della bufala sulla magnitudo ribassata. Il target a cui si rivolge il progetto è quello del tipico utente social che guarda e scorre la propria homepage di notizie senza controllarne la veridicità. L’obiettivo è quello di creare delle liste con account verificati. Un avviso arriverà alla persona che ha condiviso una fake news, così da poterla eliminare dal proprio account. Due le deadline che il team della Stampa ipotizza per lo sviluppo dell’add-on: il 30 aprile per sviluppare l’idea su Facebook e Twitter su eventi calamitosi e il 2018 per allargare il plug-in anche a eventi terroristici o tutto ciò che necessita di fact-checking.

Ma sono numerosi i progetti presentati: applicazioni per telefono e web, nonché strumenti che facilitano il lavoro dei giornalisti stessi.

Proprio questa è l’idea di RaiNews che ha progettato un’applicazione dedicata ai reporter in emergenza e al desk che deve seguirli. Una control room in redazione potrà geolocalizzare e gestire i giornalisti presenti sul luogo. L’obiettivo è organizzare meglio le risorse, alleggerire il lavoro dell’inviato e diminuirne lo stress. Non è più necessario avere un contatto continuo con la ‘casa madre’, ma via applicazione sarà possibile essere reclutati solo in caso di necessità della redazione.

Anche Agi (Agenzia Italia) pensa a snellire il lavoro del giornalista. Il team ha progettato un aggregatore dove convogliano tutti i tweet selezionati in base alla geolocalizzazione e a parole chiave. Lo scopo è quello di dare al giornalista un monitor dove poter osservare lo scorrere dei post selezionati in maniera automatica dal sistema stesso.

Umbria24 pensa invece al giornalismo locale ed elabora un plug-in che permetta agli utenti di dare informazioni concrete ai reporter che si devono muovere verso le aree colpite da eventi calamitosi. Il progetto è in continuo sviluppo e prevede l’approdo online nel 2017 e l’arrivo dell’alert nel 2018.

Il team di La Repubblica vuole offrire agli utenti che si trovano nelle zone colpite da disastri la possibilità di avere una homepage della app dedicata solo all’aggiornamento delle notizie sull’evento emergenziale. Un modo per avere già una base di un milione e mezzo di dispositivi che utilizzano la applicazione e usare notifiche push geolocalizzate.

Anche l’Eco di Bergamo pensa ai fruitori dell’informazione tramite l’applicazione Socialbeat. Utilizzando le app di messaggistica già presenti sugli smartphone, come Telegram, la redazione invia in tempo reale allerta con dati certi e verificati sull’evento calamitoso. Uno strumento di analisi permette, inoltre, di tracciare per 48 ore l’impatto di una notizia sui principali social, così da condividere l’andamento sulla app.

Si occupa di informazione locale il progetto di VareseNews, con un sistema che prende le informazioni direttamente dagli utenti del giornale, che conta su una base territoriale molto forte, e le ordina per restituirle organizzate e meglio fruibili. Uno strumento che prevede due dashboard, una piattaforma di lavoro non filtrata per i giornalisti, e una ripulita per i fruitori dell’informazione.

Anche il team del Corriere della Sera vuole creare un doppio canale utile, sia per gli utenti che per i giornalisti. Una applicazione per web snella e fruibile che raccolga gli audio provenienti dalle persone coinvolte nei disastri. Yell2help creerà anche un archivio storico degli audio, così da poter ricostruire una cronologia dell’evento.

Pensa invece al pre e al post terremoto l’idea della squadra di OnData. Un database aperto e interrogabile su tutta Italia in cui raccogliere i piani delle varie amministrazioni locali in caso di emergenza. Ma anche l’utente ha un suo ruolo: contribuire al database con informazioni durante l’emergenza stessa. Motto del team: “Gli intellettuali risolvono i problemi, i geni tentano di prevenirli.”

Il confronto e la scoperta di strumenti già utilizzati all’estero ha fatto cambiare molti progetti in corso d’opera durante i due giorni. Proprio i vincitori del contest hanno sconvolto la loro idea in 24 ore, da piattaforma blog a vera e propria maschera per i social.

Nella seconda giornata sono stati due gli interventi. Gemma Bagayaua Mendoza ha presentato Agos, il nuovo progetto delle Filippine per una piattaforma sul disaster reporting. Mentre per Emergenza24 ha parlato Francesca Anzalone. Una comunità che dal 2012 risponde con i volontari digitali alla necessità di informazione durante l’emergenza, ma anche in periodo di ‘pace’.