Banca Marche, l’associazione dei dipendenti: “Ci costituiremo parte civile, pronti a chiedere i danni morali”

PESARO – Dipendiamo Banca Marche sul piede di guerra: “Se gli indagati verranno rinviati a giudizio, noi ci costituiremo parte civile”. Ad annunciarlo è Sandro Forlani, presidente dell’associazione nata con lo scopo di difendere i dipendenti, durante una conferenza stampa svolta questa mattina a Pesaro.

“Chiederemo i danni – spiega il presidente – per gli azionisti: a cui vorremmo che venissero restituite tutti i fondi investiti nelle azioni. Per gli obbligazionisti invece vorremmo la restituzione del valore nominale (la quota parte del debito indicata sull’obbligazione e sulla quale sono calcolati gli interessi, ndr) delle obbligazioni subordinate. Per i dipendenti, oltre alla restituzione dei capitali investiti in azioni e obbligazioni, vorremmo il riconoscimento del premio di rendimento dal 2012 ad oggi. I dipendenti, non ottenendo questi premi per via della situazione della banca, hanno perso tutti tra i 10mila e i 20mila euro”.

Ma Forlani si spinge anche oltre: “Per i dipendenti chiederemo in un’eventuale causa anche i danni morali perché oggi chi sta a contatto con i clienti viene reputato un truffatore. Alcuni dipendenti ora sono a casa con l’esaurimento nervoso, altri hanno ricevuto delle minacce”.