di ISABELLA CIOTTI
URBINO – Era il 2012 quando l’emergenza neve costrinse la Provincia a dichiarare inagibile la palestra del liceo delle Scienze Umane Baldi, nel centro storico di Urbino. Ora, dopo quasi quattro anni, la speranza di poterla riaprire appare più concreta. Sono in arrivo 504.026 euro di finanziamenti per la ristrutturazione dell’edificio di via Giro del Cassero: 354.026 dal piano Scuole Sicure del ministero dell’Istruzione e 150.000 dalla Provincia di Pesaro e Urbino. “Manca ancora il decreto di erogazione da parte del Ministero – precisa la preside Claudia Guidi, che dirige anche il liceo Scientifico Laurana – poi potremo finalmente dare il via ai lavori”.
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La palestra era stata chiusa nel 2012 per via di una flessione del tetto, uno dei tanti danni provocati in città dal nevone. Per non far correre rischi ai suoi 200 allievi, la scuola fu costretta a interrompere le lezioni all’interno della struttura. Da allora i ragazzi, per fare ginnastica, devono muoversi a piedi dal liceo alla scuola media Volponi, in via Oddi, che li ospita nelle sue due palestre.
A quattro anni dall’emergenza, il degrado della struttura è più che mai evidente. Da uno squarcio nel soffitto si vedono le tegole di legno del tetto, le pareti mostrano crepe e infiltrazioni, mentre gli angoli del pavimento sono coperti da briciole di intonaco. Tutto è iniziato dal nevone ma “il passare del tempo ha fatto il resto”, spiega la preside.
Infine ci sono quei problemi che la scuola aveva già prima del 2012, e che la neve ha solo aggravato. È il caso dello spogliatoio della palestra: due stanze – un’anticamera in cui cambiarsi e un bagno – nel seminterrato. Le scale che vi conducono sono strette tra due muri, e lo spogliatoio non ha altri accessi verso l’esterno. “In caso di emergenze – spiega la Guidi – i ragazzi non avrebbero via d’uscita”. La neve entrata dalle uniche due finestre dell’anticamera ha danneggiato anche gli interni, e ora, più che uno spogliatoio, la stanza ha l’aspetto di una cripta dimenticata.
La ristrutturazione e i ritardi nell’avvio dei lavori. L’opera di rifacimento prevede, oltre alla sistemazione del tetto, anche quella dello spogliatoio. Parte delle risorse sarà invece destinata al miglioramento sismico e all’efficientamento energetico dell’intero istituto. Sul perché i ragazzi abbiano dovuto attendere tanto, risponde l’ingegner Luigi Massarini, responsabile della Provincia per l’edilizia scolastica: “Il problema è stato di tipo burocratico, di comunicazione tra Ministero, Provincia e Comune”. Le procedure di appalto, infatti, erano già state concluse nel novembre 2014, con l’affidamento dei lavori alla Pretelli Srl di Urbino. Ma il Ministero non aveva ancora inviato alla Provincia le credenziali di accesso al sistema informativo e di monitoraggio dell’opera, quel che serve a definire il piano dei lavori. “Banalmente, nome utente e password, arrivati due settimane fa (a gennaio 2016 ndr) ”. Con la firma del decreto di erogazione dei fondi, che dovrebbe arrivare fra una ventina di giorni, “speriamo di aprire il cantiere nel giro di un mese”.
In quattro anni, racconta la preside del liceo, si è parlato più volte di finanziamenti in arrivo. Ma solo oggi quella notizia sembra davvero confermata. “Incrociamo le dita – dice la Guidi – e speriamo che questa sia la volta buona”.