di ENRICO FORZINETTI
URBINO- Smantellamento degli ospedali di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone, situazione critica a Urbino e polo unico tra Pesaro e Fano. In un incontro con i cittadini, mercoledì sera il sindaco della città ducale Maurizio Gambini ha affrontato tutti i punti critici emersi negli ultimi giorni. “Ci hanno tolto la ferrovia e le strade, ora vogliono levarci anche la Sanità, non lo accetteremo” ha attaccato Gambini. “Il presidente Luca Ceriscioli deve venirci a spiegare il piano che vuole mettere in atto” ha spiegato davanti a una sala abbastanza piena, soprattutto di persone over 60 interessate a capire qualcosa di più del caos sulla riorganizzazione sanitaria in provincia.
La delibera che riduceva l’attività dei punti di primo intervento a 12 ore al giorno e trasformava i posti letto di lungodegenza in posti per le cure intermedie a Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone è stata sospesa con un documento votato a larghissima maggioranza dai sindaci dell’Area Vasta 1. “Una vittoria della democrazia, finalmente abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ora anche l’entroterra della provincia dimostra di avere un suo peso” ha continuato Gambini, che in verità avrebbe voluto anche mettere in discussione l’intera riorganizzazione sanitaria che è partita nel 2013.
Ha provato a difendere parzialmente la delibera di tre anni fa l’esponente del Pd urbinate, Maria Clara Muci. “Il nostro ospedale vede un aumento di 43 posti letto, non serve chiedere di abrogare quella delibera, semmai si può correggere e migliorare” sostiene Muci. “Se per dei posti letto in più a Urbino si devono però chiudere altri tre ospedali, io non ci sto” ribatte Gambini. Dalla sua parte c’è Daniele Grossi, sindaco di Sassocorvaro. “In pochi giorni ci siamo trovati senza servizi e non in grado di gestire le situazioni di emergenza-urgenza – ha sottolineato Grossi – questo è un problema grave non solo per i pazienti della zona, ma anche per l’ospedale di Urbino a cui ora tutti si devono rivolgere”.
Il sindaco Gambini conosce bene la situazione drammatica in cui si trova la struttura ospedaliera della sua città. “Non è più possibile avere un pronto soccorso in cui si devono aspettare ore per essere visitati. Poi c’è il problema dei pazienti ricoverati fuori reparto: questo anche perché l’ala centrale dell’edificio è inutilizzabile per la presenza di un cantiere”. Infine Gambini ha espresso la sua opinione sulla creazione di un polo unico tra Pesaro e Fano. “Sì a un ospedale unico. No a un unico ospedale: non vanno toccate gli altri servizi sparsi sul territorio” ha chiarito il sindaco.