di ILENIA INGUÌ
URBINO – Cicche buttate per terra, nessun portacenere per strada e ragazze che fumano davanti ai licei. Si presenta così il centro storico di Urbino 14 giorni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme antifumo. La normativa prevede che i comuni aiutino i fumatori a evitare le multe, installando posacenere in strade e piazze. Ma i raccoglitori di cicche sembrano ancora troppo pochi. E anche dove esistono sono circondati da mozziconi gettati in terra.
Nuove leggi. Dal 2 febbraio è entrata in vigore la legge n. 221 del 28 dicembre 2015 che introduce regole ferree per chi getta le ‘bionde’ per strada sanzionando gli incivili con multe fino a 300 euro. La normativa antifumo prevede anche che i comuni installino “nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”. Nuove norme per i tabagisti sono introdotte anche dal decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016 che accoglie la Direttiva dell’Unione europea sul tabacco e impone il divieto di fumo “davanti a scuole, università e ospedali pediatrici”. Non si può accendere una sigaretta in auto se a bordo ci sono bambini o donne incinte: si rischia una multa di 500 euro. Tra le novità, il 65% dei pacchetti – e non più il 40% fino a oggi – sarà ricoperto di immagini choc sulle malattie legate al fumo. Stop alla vendita di pacchetti da dieci e pene inasprite per i tabaccai che vendono sigarette ai minorenni.
Il tour del degrado. Il giro per verificare se e come a Urbino vengano rispettate le nuove norme comincia alle 10 di un lunedì mattina e dura un paio d’ore. Dentro e fuori le mura, su e giù per la città ducale, il quadro non cambia: mozziconi gettati per strada e raccoglitori quasi inesistenti. La prima tappa è il Consorzio: decine di cassonetti marroni, la maggior parte vuoti, ma i mozziconi sono sparsi per la piazza e altri sono ammucchiati ai lati dei tombini. Uno scenario che peggiora nel parcheggio di Santa Lucia: i bidoni per raccogliere le sigarette sono due, ma le cicche continuano a essere gettate per terra così come i rifiuti, dalle cartacce ai bicchieri di plastica. Passando davanti alle scuole il quadro non migliora. Su tre sedi universitarie, due licei e una scuola, solo una di queste è provvista di portacenere portatile, la facoltà di Chimica. L’unico plesso universitario “pulito” è la sede centrale dell’università di via Saffi dove sul pavimento non ci sono sigarette, ma non si vede neanche un raccoglitore. ‘Solo’ un cassonetto per l’immondizia al Polo Scientifico Didattico Paolo Volponi dove però ci sono mozziconi gettati per terra. Nessun portacenere neanche davanti al liceo socio-psico pedagogico Baldi dove alcune ragazze fumano noncuranti della legge. Stessa scena si ripete all’Accademia di Belle Arti. L’ultima sosta è in piazza della Repubblica: tantissimi i mozziconi che galleggiano sui tombini, l’unico raccoglitore che troviamo lungo il tragitto è sulla discesa che porta a Borgo Mercatale. Davanti al caffè del Sole il portacenere c’è, insieme a qualche cicca buttata per terra e a un pacchetto vuoto.
Nessuna multa a Urbino. Nonostante le migliaia di mozziconi che sporcano la città, in quattordici giorni non c’è stata nessuna multa. “Non abbiamo ancora fatto nessuna sanzione – dicono i vigili urbani urbinati – fino a oggi non abbiamo ancora fatto i controlli”. Stessa risposta arriva dalla polizia municipale di Fermignano dove però i raccoglitori ci sono e le strade sono pulite.
Le opinioni degli urbinati. “Non sapevo che non si potrà più fumare davanti alle scuole e agli ospedali” dice al Ducato Davide Mangerardo, 20 anni, studente di Economia. “Io ho comprato il posacenere portatile – spiega – ma se ne potrebbero installare di più a Urbino”. Sulla mancanza di raccoglitori in città è d’accordo Michael, studente greco in Farmacia di 27 anni: “A Urbino non ci sono posacenere, né per strada, né nei posti dove bevo un caffè, spesso vedo persone che buttano le sigarette per terra”. E sulle possibili conseguenze della normativa antifumo: “Sto pensando di smettere di fumare”. Ma c’è chi pensa che la legge non avrà gli effetti desiderati, come l’artista Pino Mancuso di 45 anni: “Fumo un pacchetto da 20 sigarette al giorno, penso che la normativa sia solo una discriminante e non credo abbia senso”.
Infografica a cura di Simona Desole