di MATTEO DE RINALDIS
URBINO – “Un risultato raggiunto grazie a un impegno straordinario. Ma manca ancora il 30% del personale amministrativo”. È soddisfatto il presidente facente funzioni Paolo Cigliola dopo che lo studio pubblicato dal ministero della Giustizia ha premiato il tribunale di Urbino come uno dei più produttivi in Italia. Un traguardo raggiunto nonostante una cronica mancanza di personale amministrativo, che rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi.
“Se pensiamo che siamo uno dei tribunali più piccoli in Italia e consideriamo le forze limitate, il nostro è un risultato straordinario – dice Cigliola – eravamo in difficoltà, i processi civili avevano subito un rallentamento negli ultimi anni a causa dei noti problemi di organico. Grazie all’impulso dell’ex presidente Nitri abbiamo accelerato anche in questo ambito. Abbiamo seguito le direttive del ministro della Giustizia Andrea Orlando riuscendo a mantenere una certa autonomia”.
AMMINISTRATIVI SOTTO DEL 30% Le carenze di magistrati sono state risolte dopo il ricorso vinto in Cassazione. Ma le preoccupazioni restano, e riguardano i dipendenti amministrativi: “Siamo sotto di circa il 30% del personale. Di qui a pochi mesi ci saranno altri pensionamenti e, al momento, non c’è alcun rimpiazzo”.
Il tribunale di Urbino, tra l’altro, dall’1 gennaio è senza presidente: Federico Nitri, arrivato da Pesaro per guidare il palazzo di giustizia dopo la sentenza che ha salvato la sede, ha terminato il suo mandato lo scorso 31 dicembre. A sostituirlo in attesa del nuovo presidente è il giudice Cigliola, lo stesso che aveva presentato il ricorso grazie al quale il tribunale è sopravvissuto. E che spiega: “La procedura è stata aperta a luglio. Purtroppo, la prassi è lunga e le tempistiche dipendono dal Csm. Di solito ci vuole almeno un anno, ma non è nulla di certo, anche se speriamo di avere un nuovo presidente entro l’estate. Non c’è ancora nessuna notizia su eventuali papabili pronti a ricoprire questo ruolo”.
Sul rischio chiusura, invece, sembra fortunatamente che non ci siano novità: “Era un problema di legittimità costituzionale, dal momento che a Urbino è uno dei due capoluoghi della provincia di Pesaro e Urbino e la presenza del tribunale è necessaria. Viviamo un periodo di relativa tranquillità, e un’ipotesi di chiusura non è immaginabile allo stato attuale delle cose. Di certo, dopo la sentenza della Corte costituzionale, abbiamo continuato a fare bene il nostro lavoro. E i numeri del Ministero sono lì a confermarlo”.
BENE ANCHE IL PENALE Risultati importanti non solo sul piano civile, ma anche su quello penale, come sottolineato dal presidente dell’ordine degli avvocati di Urbino Giuseppe Recupero: “Il tribunale di Urbino si era già distinto anche nel penale, quando il Ministero fornì numeri secondo cui in fase dibattimentale, il tasso di prescrizione era dello 0%”.
“Abbiamo avuti gravi problemi di organico – continua Recupero – ci siamo trovati ad affrontare numerosi pensionamenti per i quali, vista l’imminente chiusura, non erano state previste sostituzioni. Dopo il ricorso le carenze sono state ridotte e i risultati si sono visti”.