di MATTEO DE RINALDIS e ANTONELLA MAUTONE
URBINO – “Certo che passare da Raffaello a Sgarbi, insomma, possiamo dire che la città è precipitata”, ecco Urbino vista attraverso l’occhio e lo spirito irriverenti di Dario Vergassola. Il comico era nella città ducale per registrare una puntata di “Sei in un Paese meraviglioso”, il programma prodotto da Sky Arte in collaborazione con Autostrade per l’Italia che vuole dare risalto alle bellezze del nostro Paese. Il comico spezzino, conduttore della trasmissione, si è trattenuto nella città del Duca girando per i vicoli del centro storico, a Palazzo Ducale e alla fortezza Albornoz: “Chi ha messo le panchine di spalle al panorama deve essere un genio”. Una giornata tutta da ridere con qualche piccolo imprevisto: “Scusa sai mica dov’è il ristorante la Balestra? Mi sa che ci siamo persi”. Ma si sa, i vicoli di Urbino sono un po’ complicati.
L’impressione di Vergassola sulla città è estremamente positiva, anche se non è riuscito a trattenere qualche simpatico commento: “La città è bellissima, ma è veramente in culo al mondo (traduzione: nel nulla). Manca pure il mare”. Non era la prima volta che il comico passava per Urbino: qui aveva già presentato dei libri, qualche spettacolo in teatro, “e tante altre cose che onestamente non ricordo nemmeno”. C’è pure un passato al fianco di una lista studentesca: “Mio nipote ha studiato qui, mi hanno chiamato a supportarla. Ovviamente la sua lista ha vinto”.
In mezzo a tutte le battute, arrivano anche (pochi) commenti seri: “Qui dicono che è la città ideale, in effetti è proprio così. Il centro è fantastico e a misura d’uomo. Sono rimasto impressionato da quanti ragazzi e belle ragazze ci siano”. Una città ideale che per un provinciale come lui significa ben altro: “La nostra città ideale è il bar, circoscritto a un certo numero di persone in pochi chilometri. Sai i cazzi (fatti) di tutti e tutti fanno finta di nulla”.
Ma ecco la nota dolente, le sue famigerate salite: “Certo ce ne sono un paio che eviterei volentieri. Questa mattina ho visto tantissimi studenti scendere. C’erano anche alcuni anziani, ho pensato ‘belìn che giro che devono fare'”. Scarpinate che però non spaventano il comico: “Sono abituato ai sentieri delle cinque terre, non posso farmi spaventare”. E il comico parte proprio dalle cinque terre, perla della riviera ligure, per un’analisi più generale: “Qui è come alla cinque terre, è tutto magnifico ma c’è anche un punto di rottura prima del quale bisogna fermarsi per non rovinare tutto. Sarebbe un peccato rovinare una bomboniera come questa”.
Vergassola ha anche detto la sua riguardo ai problemi di decoro urbano delle ultime settimane, con lo scontro tra sindaco e studenti arrivato sino in piazza nell’incontro dello scorso 8 maggio: “Forse questa città non è nata per tutta questa gente. Bisognerebbe mantenere il giusto equilibrio, passare da una vita notturna attiva a mezzo metro di bottiglie per terra ce ne passa. Ci sono tanti musei ed è una cosa positiva, ma i giovani devono avere luoghi dove uscire la sera. I ragazzi vanno incentivati con qualcosa”. La soluzione, ovviamente, tutta da ridere: “Altrimenti che si organizzino all’americana: orge nei college”.
Poi, un paio di stoccate a Vittorio Sgarbi e una piccola carezza: “Conosco Sgarbi, che non sia spesso qui è forse la vostra fortuna. A parte le sue uscite un po’ fuori dal mondo, quando si mette a raccontare l’arte c’è solo da ascoltarlo. Bisognerebbe capire quale parte della psichiatria dovrebbe scegliere.”