Molestie sessuali: nelle Marche vittima una donna su tre

di YURI ROSATI

URBINO – Costrette a subire umiliazioni verbali, vittime di molestie sul web, di ricatti sessuali sul lavoro o di approcci fisici indesiderati. Nelle Marche, secondo una stima di Ires Cgil elaborata sui dati Istat, una donna su tre nel corso della vita si è trovata almeno una volta in situazioni del genere. Il 36% della popolazione femminile tra i 14 e i 65 anni che, per l’esattezza, corrisponde a 181.000 persone, più di tutta la popolazione della provincia di Fermo.

Di queste, negli ultimi tre anni, 51.000 (cioè una su 10) hanno subito molestie sessuali verbali (le più frequenti nel corso della vita di una donna secondo Istat), fisiche o sul web. Queste ultime sono legate soprattutto all’uso dei social network. Secondo le rilevazioni in Italia il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso Facebook, Instagram e altre piattaforme simili.

Per quanto riguarda le molestie fisiche, tra i luoghi più rischiosi ci sono i mezzi pubblici, all’interno dei quali è frequente che avvengano palpeggiamenti indesiderati. Anche il posto di lavoro, però, non è certo un rifugio tranquillo. In Italia quasi un milione e mezzo di donne hanno subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro. Secondo Ires Cgil nelle Marche sono 41.000 le donne tra i 15 e i 65 anni coinvolte, pari all’8,3%, 16.000 negli ultimi tre anni.

Secondo Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, le molestie e i ricatti sul lavoro sono favoriti “dall’incertezza delle condizioni lavorative che rendono le donne e le lavoratrici più indifese di fronte a ricatti, soprusi e molestie”. “Questi dati  – continua – devono farci riflettere anche sulle reali condizioni di tante donne, nella nostra regione come nel resto del Paese, dove agli effetti della crisi, si sono sommate precarietà, riduzione dei diritti, situazioni economiche difficili”.

Nell’insieme il dato nazionale sulle molestie sessuali sulle donne è in costante diminuzione dal 1997-98 a oggi. Calano le vittime di esibizionismo, di telefonate oscene, di molestie fisiche e, anche se in misura minore, le vittime di pedinamenti e di molestie verbali. L’unico dato rimasto invariato rispetto al 2008-2009 è quello relativo ai ricatti sessuali sul lavoro subiti nei tre anni precedenti alla rilevazione. In totale sono 1.173.000 le donne vittime di pressioni sessuali per essere assunte, per mantenere il posto o per ottenere progressioni nella carriera. Quelle marchigiane sono 36.000, un sesto delle quali (il 16%) sono state ricattate negli ultimi tre anni, dato di poco superiore rispetto alla media nazionale del 14%.

“Sono numeri sconcertanti che dovrebbero indignare tutti – conclude la Barbaresi – cifre che ci parlano di un’arretratezza culturale ancora da superare e di tanta strada ancora da fare per il pieno raggiungimento della parità tra uomini e donne e per riconoscere il rispetto della dignità di tutte e tutti a partire dai luoghi di lavoro”.

In una città piccola come Urbino i casi di denunce per molestie e violenze alle donne sembrano essere aumentati. Per il pubblico ministero Enrica Pederzoli il numero di fascicoli per violenza, spesso domestica, è cresciuto. Tanto che i casi di maltrattamenti in famiglia sono tra i più trattati dal tribunale di Urbino. Dall’altro lato anche gli episodi di molestie sono dibattuti con frequenza. Spesso si tratta di situazioni che coinvolgono anche minori, o interessa una questione delicata come il credo religioso.