URBINO, 19 MAR. – “Parlano di fusione come se si trattasse di mangiare un sacchetto di noccioline”. Pierluigi Ferraro, esponente del Movimento 5 stelle di Urbino, commenta così le discussioni riguardanti un’ipotesi di fusione tra la città ducale con Petriano e Isola del Piano: “Noi non siamo contrari a una fusione – dice il pentastellato – però bisogna prima fondere i servizi e ragionare in maniera approfondita. Il processo ideale è stato quello compiuto da Terre Roveresche. I cittadini erano anni che condividevano servizi di base, dovrebbe essere la normalità tra comuni limitrofi”.
Secondo gli esponenti del Movimento, che lo scorso 4 marzo hanno effettuato lo storico sorpasso sul Partito democratico diventando la prima forza politica cittadina, tutte le varie parti in causa stanno commettendo “gli stessi errori” di due anni fa, quando naufragò la fusione con Tavoleto: “Rimaniamo sorpresi che i fautori di quella debacle siano gli stessi che in questi giorni ci spiegano come fare. Noi non siamo contrari a una fusione, ma è una cosa che non si fa in una settimana o decisa da sindaci disperati che non riescono a chiudere il bilancio o hanno bisogno di tornare sopra i 15.000 abitanti”.
Ferraro ripercorre la storia di quel matrimonio mancato: “Due anni fa siamo venuti a conoscenza delle fusione attraverso un articolo di giornale, una settimana prima che la delibera venisse presentata in Consiglio comunale. Hanno dimostrato di non conoscere nemmeno le procedure, con il Tar che bloccò la consultazione 48 ore prima del voto, una figuraccia che ci è costata 20.000 euro, poi risarciti dalla regione Marche. Comunque, soldi nostri”.
“Noi – continua Ferraro – avevamo detto che le cose si stavano facendo nella maniera sbagliata, ma nessuno ci ha ascoltato e nemmeno ci ha detto ‘scusate, avevate ragione’. Stessa cosa sul parcheggio di Santa Lucia: “ci hanno raccontato che senza quell’opera Urbino sarebbe morta e ci siamo ritrovati con un debito enorme da pagare”.
Su con chi fondersi, l’idea dell’esponente del movimento è chiara: “Sono convinto che un ragionamento dovrebbe essere fatto con Fermignano. Un quarto dei fermignanesi sono di Urbino. Ha un senso intavolare una discussione, il territorio confina da tutte le parti (ma il sindaco Emanuele Feduzi ha chiuso all’ipotesi, ndr). Con Petriano una fusione avrebbe un senso – spiega – ma con Isola del Piano non credo. Vorrei chiedere ai cittadini di Urbino quante volte sono stati a Isola del Piano”.
“Cominciamo a condividere le scelte nei vari consigli comunali – conclude Ferraro – Urbino comincia a frequentare quelli di Petriano e viceversa, in modo da rendersi conto dei problemi. È un processo che deve durare anni. Poi i cittadini potranno decidere con serenità e senso critico”. (m.d.r.)