Urbino: scritte sui muri, denunciati due fratelli ‘graffitari’ per 30 imbrattamenti

Una delle vie di Urbino scelta dai writer

URBINO, 25 MAR. – Sono stati ‘traditi’ dall’aver scritto su uno dei muri del centro cittadino il nome di un comune della loro provincia di provenienza, la Polizia di Urbino ha denunciato due fratelli ritenuti responsabili di aver sporcato con almeno 30 “graffiti” le mura e al centro commerciale Santa Lucia, su un’auto delle Poste e su dei cassonetti dell’immondizia.

I due, un ragazzo di 24 anni e una ragazza di 20 iscritta all’ateneo “Carlo Bo”, campani, entravano in azione con delle bombolette spray e si rendevano irriconoscibili coprendosi il volto con i cappucci delle giacche e le sciarpe. Sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della Guardia di finanza in via Donato Bramante e del centro commerciale. Per risalire alla loro identità la Polizia è partita proprio da una delle scritte, il nome di un comune della Campania, e hanno così ristretto il cerchio. Durante le perquisizioni sia a Urbino che nel comune di provenienza hanno successivamente trovato le bombolette spray.

Salgono così a nove i denunciati in quattro diverse attività d’indagine negli ultimi due anni da parte della Polizia di Stato. Il vice questore Simone Pineschi commenta: “Chi commette questi reati, che sono di natura penale, non capisce l’entità del danno d’immagine ed economico che crea. Siamo molto attenti al fenomeno delle scritte perché il centro di Urbino è patrimonio mondiale dell’Unesco, sede di palazzi di pregio dal punto di vista artistico e culturale. Ripulirli richiede risorse anche ingenti e non è detto che tutto torni come prima”.

Pineschi descrive poi le due tipologie di writer: “C’è chi agisce avendo alle spalle un percorso grafico e chi lo fa liberamente, senza nemmeno un gusto estetico. In alcune delle indagini precedenti abbiamo trovato pure chi aveva preparato dei bozzetti”.

Il reato per cui i due giovani sono stati denunciati è deturpamento e imbrattamento di cose altrui, articolo 639 del codice penale. Saranno chiamati dalla Procura della Repubblica o a risarcire economicamente il danno o a impegnarsi in attività di ripulitura. Anche il Comune di Urbino potrà chiedere un risarcimento, in base al decreto sulla sicurezza e sul decoro urbano del 2017. (l.c.)