I Gas, un modo “diverso” di fare la spesa

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Di SIMON PIETRO TURA

Cinquantamila famiglie coinvolte, circa 1000 “punti vendita” censiti e un giro economico complessivo che sfiora i 100 milioni di euro, con una spesa media di 2000 euro annui a famiglia. Bastano queste cifre per fotografare l’importanza che hanno raggiunto i Gas sul territorio nazionale italiano. I Gruppi di acquisto solidale permettono a chi ne fa parte di acquistare prodotti di prima necessità (principalmente cibo) dal produttore “saltando” di fatto la filiera tipica della grande distribuzione e instaurando un rapporto diretto con il produttore, Si tratta, normalmente,  prodotti di alta qualità e prodotti rispettando l’ambiente.


IL FENOMENO DEI GAS IN ITALIA

LA STORIA DEI GAS

IL FUNZIONAMENTO

L’ORGANIZZAZIONE INTERNA

I FORNITORI


Economia solidale in Italia

I Gas sono uno dei principali fenomeni del mondo dell’economia solidale, cioè di quel sistema economico alternativo a quello globalizzato e che si basa sui concetti di solidarietà, filiera corta, eticità e giustizia.La solidarietà ha due aspetti principali: l’azione solidale di tutte le persone che agiscono per il bene della comunità, anziché per il proprio profitto personale e la solidarietà verso i soggetti più deboli, gli anziani, gli svantaggiati e tutti coloro che non riescono ad avere un tenore di vita dignitoso.

Tre i principi cardine dell’economia solidale: la filiera corta, l’eticità e la giustizia.

Per filiera corta si intende il passaggio dei beni dal produttore al consumatore con il minor numero di passaggi, possibilmente in modo diretto . Inoltre si tende a scegliere preferibilmente produttori locali e prodotti stagionali. Eticità significa l’utilizzo di metodi lavorativi rispettosi dell’ambiente, l’impiego di materie prime di qualità, la realizzazione di prodotti genuini, la sincerità nell’etichettatura. Per giustizia si intende un rapporto equo con i lavoratori, che devono essere assunti con contratti regolari e pagati con uno stipendio adeguato.

In Italia oltre ai Gruppi di Acquisto Solidale (Gas), che sono il fenomeno più diffuso di economia solidale esistono altri due “tipi” di economia solidale: le Reti di economia solidale (Res) e il Commercio equo e solidale.

  •  Il progetto Res (Reti di economia solidale) è un esperimento in corso per la costruzione di una economia “altra”, a partire dalle mille esperienze di economia solidale. Questo progetto in costruzione, come sta avvenendo in diversi altri luoghi in giro per il mondo, segue la “strategia delle reti” come metodo di lavoro. Intende cioè rafforzare e sviluppare le realtà di economia solidale attraverso la creazione di circuiti economici, in cui le diverse realtà si sostengono a vicenda. L’obiettivo primario dei Res è quello di fare da “collante” tra le varie realtà di economia solidale. Ha una funzione prettamente coordinativa. Al momento, in Italia, i Res sono attivi in Lombardia, Marche, Friuli ed Emilia Romagna. Nel nostro paese questo percorso è stato avviato il 19 ottobre 2002 a Verona, dopo che già in  Argentina, Brasile, Spagna e Francia erano stati lanciati progetti simili.
  • Il Commercio equo e solidale (Fair Trade) consiste in una partnership economica basata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che vuole garantire una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo attraverso il commercio internazionale. Il Fair Trade contribuisce a uno sviluppo sostenibile complessivo attraverso l’offerta di migliori condizioni economiche e assicurando i diritti di produttori marginalizzati dal mercato e dei lavoratori, specialmente nel Sud del mondo. Il Commercio equo e solidale cerca di garantire ai piccoli produttori del Sud del mondo un accesso diretto e sostenibile al mercato e  il passaggio dalla precarietà a una situazione di autosufficienza economica e di rispetto dei diritti umani e cerca anche di agire ad ampio raggio, anche a livello politico e culturale, per raggiungere una maggiore equità nelle regole e nelle pratiche del commercio internazionale.

Alcuni prodotti del commercio equo e solidale si possono trovare anche nei supermercati ma il fulcro di questo genere di economia sono le botteghe, veri e propri punti vendita, gestiti dalla cooperativa Altromercato e diffusi in tutta Italia che offrono al consumatore esclusivamente questo genere di beni. Attualmente ce ne sono 260, distribuite su tutto il territorio nazionale. I prodotti principali sono caffè, cacao, cioccolato e biscotti, provenienti perlopiù dall’Africa e dal Sud e Centro America.

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Il fenomeno dei Gas in Italia

I Gas sono un modello in continua espansione, che coinvolge un numero sempre crescente di persone e stanno diventando una realtà importante nel panorama commerciale italiano. Nati nel 1994 i Gas “ufficiali” erano già 150 nel 2001, 700 nel 2010 e oggi se ne contano circa 1200

Nella seguente mappa si può vedere il grado di diffusione dei Gas nelle varie regioni Italiane*:

-in giallo le regioni con meno di 10 Gas

-in rosso le regioni con più di 10 Gas ma meno di 30

-In blu le regioni con più di 30 gas ma meno di 80

-in verde le regioni con più di 80 Gas

La storia dei Gas

In Italia la storia dei gruppi d’acquisto solidali inizia nel 1994 con la nascita del primo gruppo a Fidenza (Parma). Nel 1996 viene pubblicata la “Guida al Consumo Critico”. È un libro scritto dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo che analizza il comportamento delle aziende, da quelle più piccole alle multinazionali, sotto diversi aspetti: trasparenza, rispetto dei lavoratori, rispetto per l’ambiente, ma anche a livello finanziario. Viene scritto, ad esempio, se queste hanno i loro guadagni nei cosiddetti ‘paradisi fiscali’. Questa guida è la ‘Bibbia’ del consumatore critico, il riferimento fondamentale per sapere come si comportano Nestlé, Coca-Cola, Del Monte, Barilla e tante altre imprese che incontriamo al supermercato. “Consumatore informato, consumatore sovrano è lo slogan di questo libro”. Nel 1997 nasce la rete dei gruppi d’acquisto solidali per collegare tra loro i diversi gruppi, contribuire alla diffusione dei gas e scambiare informazioni su prodotti e produttori. Questa esperienza è andata crescendo, sia per la creazione di nuovi gruppi che per la sua visibilità. Come si può notare dalla mappa geografica sopra, questo metodo di acquisto si è sviluppato soprattutto nelle regioni settentrionali, in particolare in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

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Il funzionamento

“Un Gas è un gruppo di persone che vivono in una determinata zona d’Italia e che decidono di acquistare perlopiù cibo, ma anche prodotti per la casa, direttamente dal produttore, eliminando la ‘classica’ filiera che contraddistingue l’economia di mercato, ossia quella produttore-venditore-consumatore”, spiega Michele Terenzi, il presidente del Gas Marino, il gruppo di acquisto solidale della Repubblica di San Marino. Michele ha 37 anni e nella vita fa il progettista meccanico in un’azienda sammarinese. Quello della più antica Repubblica del mondo è un Gas ormai ‘grande’ sia perché quest’anno festeggerà 10 anni dalla sua nascita, sia perché ha un numero consistente di gasisti attivi, ossia consumatori, circa 150.

“Io faccio spesa tramite il Gas perché ho la certezza che quello che compro è buono e controllato, io acquisto soprattutto frutta e verdura e la qualità è nettamente migliore rispetto a quella che compravo prima al supermercato sotto casa” spiega Veronica Ghiotti, commessa di 38 anni, iscritta da un paio di anni. Stefano Reggini  contabile trentaduenne, si affida invece affida al Gas perché “è un modo concreto di aiutare le piccole aziende del nostro territorio che altrimenti farebbero più fatica a sopravvivere”. Elisabetta Calmi, impiegata, spiega che “oltre al fatto che le cose che mangio sono molto buone, la cosa più positiva è il prezzo perché potendo acquistare direttamente dal produttore alla fine dell’anno si risparmia qualche soldo”.

I “gasisti” fanno gli ordini settimanalmente tramite l’apposita piattaforma web. Ogni cliente, al momento dell’iscrizione che costa 10 euro e va rinnovata annualmente, vengono fornite le credenziali per accedere al sistema che gestisce il tutto. C’è la lista dei fornitori e l’elenco dei prodotti in vendita. Come in qualsiasi altro e-commerce si selezionano quello che si vuole acquistare e poi, una volta riempito il carrello virtuale si procede con  l’ordine. Il sistema lo registra e  manda una mail ai produttori con le quantità di prodotti che ogni cliente vuole acquistare. Poi il mercoledì (giorno di ritiro settimanale) il cliente si presenta nel sala dove si ritirano i prodotti e li trova già imbustati e pronti al ritiro. In quel momento avviene anche il pagamento che va fatto in contanti. . La sala dove avviene il ritiro non è di proprietà del Gas Marino ma è una sala pubblica che viene ‘prestata’ dalla Giunta di castello di Acquaviva (l’equivalente del Comune in Italia) e che, una volta terminate le consegne, va sistemata e pulita. Non è un locale molto grande, circa 80 mq, composto da due saloni. Anche per questo agli iscritti viene chiesta la disponibilità, per un minimo di tre volte l’anno, di occuparsi della distribuzione degli acquisti agli altri gasisti e della pulizia del punto di ritiro.  In vendita c’è un po’ di tutto, da frutta e verdura, pane, carne, latte di soia ma anche  sapone per la casa. La frutta, la verdura e il pane sono gli unici cibi la cui consegna è garantita tutte le settimane, gli altri prodotti vengono consegnati a cadenza bisettimanale o mensile. Non esiste un limite alla quantità di beni che un cliente può ordinare.

“Io acquisto più che altro frutta e verdura, sia io che mia figlia siamo vegane quindi a casa nostra vanno forte” racconta Elisabetta Calmi,. Elisabetta ha aderito al Gas della Repubblica di San Marino nel 2010, dopo che alcuni amici gliene avevano parlato. “Solitamente compro una volta ogni due settimane, per una spesa media che si aggira sui 100 euro. Funziona tutto molto bene, l’unica pecca è che, scegliendo i prodotti su internet e arrivando questi già imbustati, non è possibile né “toccarli con mano” né sceglierli, quindi a volte capita ad esempio che la frutta sia un po’ rovinata, ma questo fa parte del gioco”.

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L’organizzazione interna

Il Gruppo di acquisto solidale è formato internamente da diversi ‘gruppi’, ognuno dei quali si occupa di determinati aspetti organizzativi. Il direttivo segue  le questioni più gestionali e burocratiche, il gruppo ‘logistica’  si occupa dei cassieri, il sito internet, il pagamento delle fatture, la distribuzione dei prodotti e la raccolta degli ordini. Il gruppo ‘qualità’ sceglie, verifica e controlla i fornitori mentre il gruppo ‘accoglienza e cultura’  si occupa dei rapporti con l’esterno, di promuovere e far conoscere il Gas a nuovi potenziali soci anche attraverso specifici eventi. Michele Terenzi è presidente da quattro anni e il suo mandato scadrà a maggio di quest’anno.

A livello economico il Gas si sostiene innanzitutto con le quote dei soci  poi con il finanziamento del 3xmille (quello che in Italia è l’8xmille) sulla dichiarazione dei redditi di chi vuole volontariamente contribuire. Il grosso del sostentamento arriva però da un piccolo ricarico sulla vendita dei prodotti che è nell’ordine del 2-3% che serve per poter pagare la monofase (l’iva sammarinese), l’ufficio tributario, le assicurazioni e la cancelleria.

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I fornitori

“Noi scegliamo i nostri fornitori in base a diversi: principalmente la provenienza e il fatto che siano biologici. Puntiamo molto sul km0, quindi i prodotti sono del circondario. Da San Marino riusciamo ad avere prodotti come olio, miele e ortaggi” prosegue Michele. “Ovviamente il nostro Paese è piccolo, quindi ad esempio frutta e verdura arrivano dalla Romagna”.Inoltre prodotti ‘particolari’ come il Parmigiano Reggiano dobbiamo per forza di cose comprarli da aziende emiliane.

“È il nostro gruppo qualità che li sceglie attraverso ricerche o conoscenze da parte dei soci. Spesso sono i produttori che si autopropongono. Attraverso una visita alla sede dell’azienda produttrice verifichiamo che queste rispondano ai nostri standard. Preferiamo aziende locali e biologiche . Guardiamo anche la loro utilità sociale, se fanno lavorare persone disagiate, ex detenuti o disabili. Inoltre deve essere un’azienda di piccole dimensioni perché sono quelle che hanno maggiore necessità di questa economia locale”,  racconta il presidente.

Stefano Rondelli, è un giovane imprenditore di 28 anni che, insieme alla moglie (che ha però un altro lavoro) e a un amico, nel 2014 ha fondato a San Marino l’azienda “4 stagioni” che si occupa di conserve (prodotti a base di frutta e verdura sotto vetro) salse, passate di pomodoro, confetture, sott’olio.

Poco tempo dopo la loro nascita sono entrati in contatto con il Gas Marino (la loro sede è a poche centinaia di metri dal punto di ritiro dei prodotti).Dopo un incontro con i responsabili del gruppo il Gas ha stabilito, anche in seguito a una visita al laboratorio di produzione, che l’azienda aveva tutte le caratteristiche necessarie. Così dalla metà del 2016 la “4 stagioni” è entrata a far parte del parco fornitori. Da circa un anno i suoi prodotti sono disponibili anche di quello di Rimini.

“Sono venuti nella nostra azienda e per conoscerci e per  vedere il nostro metodo di produzione, la provenienza delle materie prime. Hanno anche voluto fare degli assaggi. Tutto è andato nel migliore dei modi e ci hanno dato il via libera per poter vendere i nostri prodotti. Nel primo periodo, per farci conoscere ulteriormente, abbiamo organizzato anche alcune degustazioni nel punto di ritiro del Gas Marino” racconta Stefano. “Togliendo un intermediario nella vendita io come produttore posso vendere il mio bene ad un prezzo un po’ più alto al gruppo di acquisto rispetto a quanto lo venderei ad un altro fornitore e l’acquirente lo acquista a un prezzo un po’ più basso rispetto a quanto avrebbe speso in un qualsiasi negozio. Si crea così la solidarietà tra produttore e consumatore”, specifica il giovane imprenditore che poi puntualizza: “Chiaramente, essendo presenti solo in due Gas, non abbiamo grossissimi numeri. Consegniamo una volta ogni due-tre settimane circa una cinquantina di vasetti. Per noi è come avere un altro punto vendita. È un servizio che facciamo nei confronti dei clienti e siamo molto contenti di farlo”.

Il presidente del Gas fornisce esempi concreti su questa solidarietà tra produttore  e consumatore: “Le nostre cassette di arance biologiche, che arrivano da un’azienda della Basilicata, sono cassette da 10 chili che noi paghiamo 9 euro, quindi 90 centesimi al chilo. Questi 90 centesimi vanno tutti direttamente al produttore. Nella grande distribuzione costano circa 1,30/40 euro al chilo, di cui solo 30 centesimi vanno a chi produce. Tutto il resto viene distribuito tra supermercato, distributore e grossista.

Insomma, i Gruppi di acquisto solidale sono una realtà sempre più presente sul territorio italiano. Un esperimento isolato di più di 20 anni fa è stato replicato e apprezzato da un numero sempre più elevato di persone spinte soprattutto da un’attenzione per il fornitore e per l’ambiente. Un modo di fare acquisti consapevole che permette di sapere da dove arriva e come viene prodotto il cibo che finisce sulle nostre tavole. Un modo che si ‘ribella’ al consumismo sfrenato di cui è vittima la nostra epoca che dà ancora importanza e fiducia alle piccole aziende”.

Questo servizio è un Progetto di fine corso per il biennio 2016-2018 dell’Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino (IFG), pubblicato il 28 marzo 2018