Indipendenti, desiderose di sposarsi, ma anche di lavorare. Sono le donne del Cairo come le ritrae Ghada Abdel Aal, farmacista egiziana diventata famosa con il suo blog “Voglio sposarmi”. Dai commenti e dagli interventi che ha raccolto in rete, l’emancipazione sembra rendere maledettamente complicato raggiungere l’obiettivo, con le ragazze cairote che vorrebbero i potenziali mariti al passo con i tempi e viceversa trovano i candidati quasi sempre troppo tradizionalisti e perciò “impresentabili”.
La storia di Ghada è stata raccolta da un giovane giornalista campano, Ernesto Pagano, dell’Ifg di Urbino: il suo servizio “Che il velo sia da sposa” ha vinto la prima edizione del premio di giornalismo intitolato a Ilda Bartoloni, cronista del Tg2 scomparsa nel 2009. Una sorpresa, visto che l’organizzazione della competizione era tutta al femminile e gli organizzatori di Archivia, più che un vincitore, si aspettavano una vincitrice. A essere premiato venerdì 19 marzo presso la Casa internazionale delle donne di Roma, è stato invece un lavoro maschile.
“Quando si sono rese conto che ero un uomo – racconta il primo classificato – le componenti della giuria mi hanno confessato di essere rimaste spiazzate, anche perché il premio prevede un periodo di formazione alla ‘Casa internazionale delle donne’ di Roma con alloggio a carico di ‘Archivia’. Era previsto che il vincitore fosse ospitato nell’ostello della Casa, ma la struttura è riservata alle donne e quindi questo aspetto dovrà essere rivisto”.
Il premio Bartoloni è nato per sollecitare il mondo del giornalismo italiano a una maggiore attenzione sulle tematiche di genere femminile, che vengono spesso sottovalutate dai media.
In un’epoca nella quale la donna sembra fare notizia solo quando viene discriminata o maltrattata, del lavoro di Pagano ha colpito la giuria che parlasse di una tematica positiva: “A mio avviso – dice il vincitore – anche gli altri video che hanno partecipato al concorso erano fatti bene. Gli argomenti erano anoressia, aborto, monache di clausura: proprio per questo, la giuria ha motivato la sua scelta con il fatto che il mio servizio fosse l’unico a trattare di un fenomeno sociale positivo”.
Il giornalista vincitore, che parla correntemente l’arabo, ha vissuto per tre anni in Egitto. E proprio nelle trafficate strade del Cairo, battute per un reportage sui tassisti ancora in lavorazione, ha trovato lo spunto per il servizio poi mandato in concorso.
“Mentre ero nella capitale egiziana – racconta – avevo preso contatto con Ghada Abdel Aal, un personaggio che sta avendo molto successo in Egitto. Il suo blog dal titolo Voglio sposarmi è stato infatti trasformato in un libro di successo da Dar al Shouruk, la casa editrice più importante del paese”. Il libro è stato anche tradotto in italiano da Epochè nel 2009, con il titolo “Che il velo sia da sposa“, che poi ha dato nome anche al servizio televisivo. L’editore del libro ha creato anche una versione italiana del blog.
Il blog è infatti un vero e proprio esperimento culturale, con l’obiettivo di “rendere pubbliche, usando molta ironia, le frustrazioni delle trentenni cairote, emancipate dal punto di vista economico, ma incapaci di trovare uomini alla loro altezza, persone in grado di riconoscere e accettare la loro indipendenza. Il successo del blog – aggiunge Pagano – è la dimostrazione che le giovani donne egiziane, e non solo, hanno bisogno di affrontare questi temi”.
Guida alla rete:
Blog in Italiano di Ghada Abdel Aal
Casa Internazionale delle Donne
Biblioteca Archivia (all’interno del sito della CID)
La scheda del libro in italiano sul sito dell’editore
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